(AGI) - Bruxelles, 6 nov. - Uno schema permanente direinsediamento dei profughi da avviare prima che entrino neiconfini dell'Unione europea, dopo i primi 20 mila gia' decisinei mesi scorsi: e' uno degli strumenti a cui la Commissioneeuropea sta lavorando per affrontare piu' a lungo termine lacrisi dei rifugiati. Se sullo schema permanente diredistribuzione dei profughi dopo che sono entrati in Europal'esecutivo si scontra con l'opposizione dei paesi dell'Est, suquella delle persone provenienti dai campi profughi nei paesiterzi c'e' maggiore disponibilita', dimostrata dal fatto cheanche il Regno Unito e la Danimarca, oltre all'Irlanda, ovveroi paesi che possono essere esclusi da questo tipo di decisionigrazie al cosiddetto "opt out", hanno aderito a quel primopacchetto di accoglienza di 20 mila persone. Sul rendere ilsistema permanente stanno insistendo molto alcuni paesi, apartire dalla Germania, secondo quanto riferiscono fonticomunitarie: idealmente, e' il ragionamento dei sostenitori,sarebbe la soluzione perfetta, limiterebbe gli arrivi senzadestinazione, le attese, e renderebbe la gestionedell'immigrazione piu' ordinata. Ma per ora i numeri sonotroppo contenuti, si fa notare, e occorre quindi lavorare inparallelo anche su tutti gli altri strumenti, a partire dalricollocamento dai paesi di primo arrivo. Lunedi' i ministridegli Interni dei Ventotto torneranno a incontrarsi a Bruxellesper fare un punto dell'emergenza due settimane dopo ilcosiddetto "minivertice" sulla rotta balcanica. Al Consigliostraordinario si affronteranno in particolare le questioni diuna maggiore cooperazione con la Turchia (si parlera' inparticolare della liberalizzazione dei visti richiesta daAnkara), di come sostenere la Grecia per migliorare lasituazione che attualmente e' molto difficile, e di come avanzail processo di redistribuzione dei rifugiati da Italia eGrecia, partito nelle scorse settimana ma che per ora va arilento rispetto al piano che prevede il ricollocamento di 160mila persone in 2 anni. Inoltre i Ventotto si confronterannoanche sui rapporti con i paesi di origine, due giorni prima delvertice Ue/Africa sull'immigrazione alla Valletta. I lavoripreparatori lasciano prevedere che la riunione maltese, chevedra' impegnati i capi di Stato e di governo dell'Unioneeuropea e quelli dei principali paesi africani di origine deimigranti, sara' soprattutto concentrata sulla questione deirimpatri di chi non ha diritto alla protezione internazionale,secondo il principio del "more for more", ovvero piu' aiutifinanziari Ue in cambio di una maggiore cooperazione suirimpatri. .