MA PER IL CODACONS LE MISURE SONO INSUFFICIENTI E NON IMPEDIRANNO LA RICEZIONE DI CHIAMATE MOLESTE, TRIPLICATE NEGLI ULTIMI 2 ANNI
Da oggi entrano in vigore le nuove regole fissate dal Garante privacy per combattere il fenomeno delle cosiddette "telefonate mute" dei call center. Una pratica - spiega il Codacons - che rappresentava una forma di grave disturbo degli utenti, causata dalla prassi degli operatori telefonici di eliminare tempi morti tra una telefonata e l'altra generando automaticamente un numero di telefonate superiore agli operatori disponibili.
Tuttavia le nuove misure introdotte dal Garante sono insufficienti e non serviranno ad eliminare il fenomeno - denuncia il Codacons - Le regole introdotte oggi, infatti, prevedono solo che i call center debbano tenere precisa traccia delle "chiamate mute" le quali vanno interrotte trascorsi 3 secondi dalla risposta dell'utente; che non possano verificarsi piu' di 3 telefonate "mute" ogni 100 andate "a buon fine" e che i sistemi siano obbligati a generare una sorta di rumore ambientale (voci di sottofondo, squilli di telefono, brusio).
Di fatto, quindi, non cambiera' nulla e gli utenti continueranno ad essere disturbati da tale tipologia di chiamata, anche perche' spesso gli operatori non si adeguano alle disposizioni dell'Autorita'. Senza contare - prosegue l'associazione - che il fenomeno del telemarketing e' in veloce espansione, al punto che il numero di telefonate ricevute dagli utenti e provenienti dal call center e' addirittura triplicato negli ultimi due anni.
2 ottobre 2014