Roma - Il Niger è "l'anticamera della Libia, paese di transito per antonomasia: è lì che bisogna concetrare le risorse sia italiane che europee, per fermare quel flusso e per cambiare l'economica criminale che c'è dietro". Lo dice il ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni, durante la diretta in corso sul sito dell'AGI. Rispetto alle prossime tappe della sua missione in Africa, Mali, Niger e Senegal, Gentiloni ha premesso che "sono realtà molto diverse". Il Mali è "un paese di grande fragilità, c'è un terrorismo che sale verso la Libia, il tema sicurezza è dominante. Il Senegal è una realtà che gli italiani conoscono molto bene, il proseguire dei flussi migratori vengono in Italia per ricongiungersi ai propri parenti. Con il Senegal sono ottimista che si possa raggiungere una forma di accordo". Il Niger, ha continuato, "è forse la realtà più importante, non perché arrivino molti nigerini, ma perché è un paese di transito per antonomasia, l'anticamera della Libia, è una porta aperta. Lì è la sfida a mio parere. Se si devono concentrare risorse italiane e europee è proprio nel tentativo di cambiare la realtà e sconfiggere il modello di business" che c'è dietro alla gestione criminale dei migranti di quel paese. (AGI)