Ci è voluto meno di un anno per restituire alle pietre del Duomo di San Lorenzo a Perugia il loro candore originario. Lo stesso che avevano, quasi 600 anni fa, quando il maestro di pietra, Bartolomeo di Mattiolo da Torgiano decise di usarle per edificare la Cattedrale perugina. I lavori per il restauro del Duomo e dell’intero complesso sono iniziati a luglio dello scorso anno e da poche settimane, l’edificio nel cuore del capoluogo umbro è stato restituito al culto e ai cittadini. A rendere possibile il restauro è stato il sostegno economico della Fondazione Brunello e Federica Cucinelli e di Plenitude che, oltre a realizzare i lavori con i suoi partner, ha acquistato il credito derivante dalla detrazione fiscale al 90% previsto dalla legge che istituisce il bonus facciate. Il nuovo Duomo è stato riconsegnato alla città il 17 giugno scorso con una cerimonia a cui hanno partecipato S. E. il Cardinale Gualtiero Bassetti, Arcivescovo Emerito della Diocesi di Perugia-Città della Pieve, Brunello Cucinelli e Stefano Goberti, Amministratore Delegato di Plenitude, società controllata da Eni che integra la produzione da rinnovabili, la vendita di gas e luce, i servizi energetici e un’ampia rete di punti di ricarica per veicoli elettrici.
I lavori di restauro sono stati estremamente meticolosi e hanno permesso di recuperare, dopo anni di esposizione agli agenti atmosferici, non solo il disegno architettonico originario, ma soprattutto, le bianche pietre calcaree che erano state scelte nel 1437 per la realizzazione dell’Opera.
Gli interventi, comprensivi della ripulitura effettuata con tecniche rispettose della materia, hanno interessato: la parte sopraelevata in mattoni; le tre edicole, rispettivamente quella del Crocifisso ligneo scolpito da Polidoro Ciburri, quella della Madonna della Provvidenza realizzata da Pagno di Lapo Portigiani con la scultura che si deve ad Aroldo Bellini e quella della Madonna della Consolazione; il pulpito in marmo di Carrara; il portale monumentale della facciata orientale su disegno di Pietro Carattoli e quello su Piazza IV Novembre di Galeazzo Alessi; la Loggia di Braccio, compresi lo stemma e i peducci della V campata; la statua bronzea di papa Giulio III, opera di Giulio Danti e del figlio Vincenzo; il campanile; le cortine murarie ornamentali in pietra d’Assisi, i basamenti (compreso quello della torre campanaria), la seduta e la scalinata in travertino; la Cappella in mattoni del Battistero; il Portale del Giubileo; le specchiature della Cappella dello Spirito Santo; le bifore e le trifore, le vetrate e il rosone.
L’intervento di restauro è stata anche l’occasione per un generale consolidamento delle parti in forti condizioni critiche, che, nel corso del tempo si era esteso ad aree significative degli edifici del complesso. Monsignor Marco Salvi, Vescovo e amministratore della Diocesi di Perugia-Città della Pieve, ha voluto commentare i lavori in veste di architetto e ingegnere: “Il restauro ha reso più leggibile tutto ciò che la tessitura muraria racconta: qui è possibile incontrare la bellezza di Dio e la bellezza del creato che si è espressa tramite tante maestranze che vi hanno lavorato per secoli”. “Davanti ai nostri occhi – aggiunge – non c’è solo la bellezza ritrovata della cattedrale, ma anche la riscoperta della sacralità di un luogo che diviene un ‘polo devozionale’ nel corso dei secoli che si racconta”. “A lavori ultimati, nel rivolgere lo sguardo su piazza IV Novembre venendo da corso Vannucci, non possiamo non notare – conclude Mons. Salvi – la ritrovata bellezza della cattedrale che interagisce con quella mai adombrata della Fontana Maggiore”. “Ho imparato dalla mia famiglia, e dalla campagna – ha detto un altro dei protagonisti del restauro, l’imprenditore e stilista, Brunello Cucinelli - che ogni buona azione è come un seme che non manca mai di dare buoni frutti. Per questo auguro a tutti che l’esempio di questa buona opera stimoli un’imitazione virtuosa alla grande come alla piccola scala, pubblica e privata, poiché, come dicevano i miei stimati greci, se terrai in ordine e ben conservato l’ingresso della tua casa, anche la tua città sarà sempre ben conservata”.
“Uno dei punti cardine della nostra strategia di sostenibilità (ESG) ha detto nel corso della cerimonia di presentazione Stefano Goberti, Amministratore Delegato di Plenitude - è l’attenzione alle comunità. Questo progetto racchiude in sé tutti gli elementi essenziali di tale approccio: abbiamo investito su partnership di valore coinvolgendo tutte le professionalità necessarie per poter restituire alla comunità perugina un simbolo di profondo rilievo storico e religioso. Siamo orgogliosi di aver contribuito alla valorizzazione del nostro patrimonio nazionale mettendo al servizio della comunità le best practice maturate in ambito di riqualificazione degli edifici anche attraverso le importanti misure previste dal governo”.