Agi pubblica oggi la prima puntata di “H2O”, il podcast in quattro episodi settimanali dedicato all’acqua e prodotto dai giornalisti di Next New Media.
Perché un podcast sull’acqua? Diciamocelo: non è un tema che apre le prime pagine dei giornali. Eppure potrebbe dal momento che l’acqua è al centro di un cambiamento radicale che riguarda tutti, a Nord e a Sud del mondo e che ha parecchio a che fare con gli standard di vita a cui siamo abituati.
Non è un caso del resto se di acqua si parla, e molto, nell’ultimo rapporto Ipcc sul clima uscito a ottobre, quello che ha occupato i titoli dei giornali di mezzo mondo perché in sostanza dice che abbiamo solo 11 anni (e non 80) per ridurre di netto le emissioni di CO2 ed evitare cambiamenti climatici dagli effetti dirompenti.
Quel rapporto, e tanti altri studi scientifici, mettono in guardia dai rischi dell’innalzamento del livello dei mari, della progressiva salinizzazione dei terreni costieri, ma anche delle ondate di siccità, della perdita di bacini idrici a molte latitudini e quindi della potenziale riduzione di fonti d’acqua dolce. E questo solo per quel che riguarda il clima.
Poi ci sono i consumi. Negli ultimi 100 anni quello mondiale d’acqua è aumentato di sei volte. Entro il 2050, quando secondo il World Population Prospects 2017 saremo quasi dieci miliardi, ne consumeremo fino al 30% in più rispetto ad oggi.
Se già oggi oltre due miliardi di noi non hanno accesso diretto all’acqua, possiamo immaginare le conseguenze per le popolazioni più esposte da qui a 30 anni, quando circa metà degli abitanti della Terra potrebbe vivere in aree a rischio idrico.
Avremo sempre più bisogno d’acqua dolce e la stiamo usando come se fosse infinita.
Possiamo dire che se il cambiamento climatico è il tema dei prossimi decenni, l’acqua è il suo cardine, una risorsa sempre più ambita, un nuovo oro blu. Intorno a lei crescono interessi politici e commerciali, nascono nuovi conflitti, si costruiscono politiche di sviluppo, nascono nuove rotte commerciali fin nel profondo nord del Mar Artico.
Non ci sono latitudini in cui i cambiamenti che riguardano l’acqua non siano cruciali. Anche da noi, in Europa, l’acqua come l’abbiamo vissuta per centinaia di anni sta cambiando volto.
Nonostante questo di acqua parliamo ancora troppo poco, per lo più per fatti di cronaca come inondazioni o ondate di calore, per le perdite delle nostre reti idriche o per le battaglie per l’acqua come bene comune.
Di sicurezza idrica, di politiche sostenibili e di adattamento ai cambiamenti climatici, in sostanza di tutto quello che ci potrebbe permettere di non rimanere a secco nei prossimi anni parliamo molto meno. C’è come un cono d’ombra che avvolge questo tema e lo allontana dall’agenda dell’opinione pubblica.
Il podcast di “H2O” non è un reportage, non è un’inchiesta nel senso classico del termine. Non punta a svelare verità nascoste. Al contrario è un’inchiesta conoscitiva, una sorta di mappa concettuale che fissa alcune coordinate utili a orientarsi in un contesto che ci sta cambiando sotto il naso. Ma con quel contesto conviene prendere le misure il prima possibile come cittadini, perché chi deciderà dell’acqua oggi e domani deciderà anche se, e come, riusciremo a preservare abitudini di vita e sistemi economici a cui siamo abituati.