AGI - La gloria, innanzitutto. Ecco cosa ha tolto il Covid a Matteo Berrettini. Perché giocare l’esibizione di lusso Wimbledon 2022 senza punti Atp poteva anche significare, chissà, entrare nella storia come il primo vincitore italiano del torneo dopo essere stato, l’anno scorso, il primo finalista.
Poi c’è il capitolo soldi, che non guastano mai: quest’anno il torneo dell’All England club mette in palio un prize money di 44,9 milioni di euro, il 15,23% in più del 2021, con quasi due milioni e mezzo di euro al vincitore e un milione e duecento al finalista. E non ultima, la possibilità di una grande scorciatoia per entrare tra i magnifici otto delle Atp Finals di Torino, in programma a novembre.
Attualmente Berrettini è al dodicesimo posto della Race to Turin, ma nonostante questa edizione di Wimbledon non assegni punti Atp la qualificazione alle Finals è riconosciuta di diritto a un campione Slam che dovesse concludere la stagione tra il nono e il ventesimo posto della Race.
A Londra il tennista romano insieme alla casa affittata per l’occasione, alla delusione dei genitori già arrivati a fare il tifo per lui, lascia tutto ciò, tristemente sconfitto dal Covid.
“Ho il cuore spezzato, il sogno quest’anno è finito ma tornerò più forte” ha scritto sul suo profilo social. Vediamola così, con un briciolo di ottimismo, e non soltanto per Wimbledon 2023. L’uscita dall’All England Club prima ancora di mettere piede sull’erba che quest’anno gli avrebbe comunque sottratto i punti conquistati nel 2021 potrebbe accelerare la sua preparazione sul cemento, in vista della stagione americana nella quale Djokovic non ci sarà, se il regolamento che non accetta non vaccinati contro il Covid non verrà rivisto.
Tra una settimana circa, una volta recuperata la forma fisica dopo una positività quasi asintomatica, come scrive Berrettini stesso su Instagram, il tennista romano potrebbe rimettersi in campo e presentarsi più forte di prima sul cemento di Atlanta il 25 luglio per poi affrontare quello di Washington il primo agosto (500 punti Atp) e puntare quindi ai due mille di Montreal e Cincinnati prima degli Us Open del 29 agosto.
Tutti appuntamenti strategici per accumulare punti in vista delle Finals. E poi c’è la Davis, a settembre a Bologna. La stagione è ancora lunga…