AGI - In Francia è iniziato il conto alla rovescia per la Coppa del Mondo di rugby. I transalpini non hanno mai alzato il trofeo e il prossimo autunno ospiteranno la competizione con ambizioni, e aspettative, da grande favorita. Tutto il 2023 servirà alla Nazionale francese per arrivare preparata, compreso il 'Sei nazioni', la tradizionale sfida tra grandi squadre europee (Inghilterra, Irlanda, Galles, Scozia, Italia e, per l'appunto, Francia), che parte il primo weekend di febbraio.
La Francia è detentrice del 'Sei Nazioni', in campo internazionale non perde da 13 partite e nella classifica mondiale occupa la seconda posizione assoluta. Nell'ultimo anno hanno accumulato scalpi eccellenti: dai leggendari 'All Blacks' neozelandesi ai detentori del titolo mondiale, gli 'springboks' sudafricani. Numeri e prestazioni da capogiro che spiegano come la palla ovale, oltre le Alpi, è quasi una religione.
Il faro della squadra resta ancora Antoine Dupont, 26 anni, mediano di mischia dal talento smisurato. Eletto miglior giocatore del mondo nel 2021, miglior giocatore del 'Sei Nazioni' nel 2020 e nel 2022, è il perno, anche emotivo e non solo tecnico, su cui gira l'intera squadra.
La linea tracciata è quella dell'umiltà, del volare basso. Partendo dal 'Sei nazioni'. "Non sono sicuro che saremo i favoriti nel torneo di quest'anno", ha detto, "abbiamo tre trasferte ed è sempre diverso, sempre complicato, affrontare una competizione che abbiamo già vinto", ha spiegato Duont all'agenzia France Press.
"Dovremo continuare a migliorare il nostro gioco perché le squadre stanno crescendo e vogliono tutte batterci. Il livello si sta alzando, come ogni anno, ed è sempre più difficile vincere. L'avversario principale - secondo il capitano della Francia - è sicuramente l'Irlanda perché "hanno vinto molte partite contro grandi squadre". Ma prima di tutto è necessario alzare il livello di guardia. "Siamo tutti concentrati al 100% su questo torneo. Dopo avremo tempo per concentrarci sulla Coppa del Mondo".
Sulla stessa linea è anche l'allenatore della Nazionale francese, Fabien Galthié. "Stiamo vincendo, è vero, ma in ogni partita abbiamo avuto momenti di grande spinta ma anche momenti di debolezza. E su questi ultimi che possiamo lavorare in modo molto preciso per continuare a far crescere il nostro team".
Anche il piano di gioco dei Bleus, a volte un po' troppo ripetitivo durante i test autunnali con Australia, Sudafrica e Giappone, sarà modificato. "Stiamo lavorando a un'evoluzione del nostro stile d'attacco. Rispetto a quello adottato per il tour di novembre sarà decisamente diverso e per ragioni specifiche. Proveremo a metterlo in pratica durante il 'Sei Nazioni'.", ha continuato Galthié.
Cosa potrebbe allora frenare la corsa dei 'bleus'?
C'è chi sostiene che il piccolo terremoto avvenuto in Federazione, con le dimissioni del presidente Bernard Laporte arrivate lo scorso venerdì, possano destabilizzare l'ambiente. I giocatori non sono però dello stesso avviso. "Ci stiamo concentrando sul ritmo e sulle sessioni di allenamento. In ogni caso, non abbiamo molto tempo per pensare ad altre cose. Siamo molto più concentrati sul rugby", ha detto Thibaud Flament, seconda linea. "Bernard (Laporte) è un personaggio che tutti apprezziamo all'interno del gruppo. Aspettiamo di vedere cosa succede", ha aggiunto.
Le aspettative dell'Italia
Gli azzurri saranno il primo vero test per la Francia con la prima gara del torneo prevista a Roma domenica 5 febbraio. La nazionale guidata da Kieran Crowley cercherà di dare continuità alla vittoria contro il Galles della passata edizione che ha dato nuova linfa all'intero ambiente. "Se facessimo un sondaggio su chi potrebbe arrivare all'ultimo posto tutti direbbero l'Italia. Ma saremo ancora gli outsider, e va bene così. Ci vogliamo concentrare solo sulle prestazioni. Per noi è importante essere competitivi, guadagnandoci rispetto e credibilità".