"Non ci siamo detti nulla, piangevamo e basta mentre eravamo a terra e Buti continuava a ripetere 'Oddio siamo in finale'. E' bello perché questa squadra è composta da gente genuina che ci crede sempre. Oggi abbiamo scritto un pezzo di storia della pallavolo italiana". Ivan Zaytsev, grande protagonista della semifinale azzurra, descrive cosi' i primi momenti dopo la conquista della finale olimpica. L'Italia elimina gli Stati Uniti per 3-2 (30-28; 26-28; 9-25; 15-9) e domenica 21 agosto, alle 18.15 italiane, si giochera' meritatamente l'oro contro la vincente di Russia-Brasile, in programma nella notte alle 3.15.
Coach Blengini, oltre noi stessi
Un match pieno di emozioni, in cui l'Italia parte bene, poi soffre, crolla, si rialza e infine vince al tie break grazie a una grande stabilita' mentale: "Sono soddisfatto di questi ragazzi. Hanno continuato a sognare anche se qualcuno voleva svegliarli. Io - racconta a fine gara il ct Blengini - mi rammarico solo quando la squadra non gioca all'altezza delle proprie potenzialità. I giocatori sono i primi a volersi superare e hanno dimostrato di avere un rendimento adeguato, addirittura superandosi in alcuni momenti". Blengini parte con Giannelli, Zaytsev, Buti, Birarelli, Juantorena, Lanza e Colaci. Il primo set e' subito molto disputato e gli azzurri se lo aggiudicano al 30-28 solo dopo aver annullato cinque set point agli statunitensi. Il secondo segue la falsa riga del primo, ma l'Italia si fa agganciare e superare nel finale (26-28). Nel terzo parziale arriva il crollo tecnico e mentale: i centrali vanno in difficoltà, Juantorena non e' lucidissimo, ma soprattutto manca la costruzione di contrattacchi ragionati.
Bolt all'ottavo oro, "Io grande come Alì"
La squadra si aggrappa a Lanza, che pero' elogia lo spirito dei compagni: "Io leader dell'attacco? Conta veramente solo la squadra, ognuno di noi ha dato qualcosa in momenti differenti della partita. Ci abbiamo sempre creduto, i set si possono sempre riaprire". L'Italia non reagisce e sprofonda a 25-9: "Non e' la prima volta che succede. Mi ero anche preoccupato quando Birarelli era a terra, ma la chiave e' non farsi condizionare emotivamente dagli eventi", spiega Blengini. Dopo il black out del terzo set, la squadra torna a mettere in difficolta' gli Usa in ricezione, lottando punto su punto e rimanendo attaccata al match. La parita' (22-22) arriva sull'attacco di Anderson. Zaytsev insiste per chiedere il challenge sull'ace del 24-22 ed ha ragione: e' dentro. L'Italia si prende il quarto set con una grande reazione (25-22). Decisivo il turno di battuta di Zaytsev: "E' stato un finale di set allucinante. Avevo la palla fra le mani e pensavo 'adesso cosa ci faccio?'. Ci siamo guardati negli occhi trasmettendoci la carica. E' stata una sensazione mistica. C'e' stata una rabbia e un desiderio di non mollare che non avevo mai avuto nelle altre semifinali con questa squadra", racconta a fine match l'opposto azzurro. Infine il quinto set, vinto per 15-9: "Non importa quale sara' l'avversaria. Certo, dovesse essere il Brasile il Maracanazinho sara' tutto in loro favore e non per noi com'e' successo oggi", dichiara Colaci a margine della partita. Un grande traguardo per Blengini che non fa distinzioni fra le possibili avversarie della finale: "Non posso scegliere una fra Russia e Brasile. E' la mia prima finale della carriera? Secondo me, no. La Coppa Italia di A2 e' una finale. Forse avevo piu' agitazione in quel momento che per questa finale olimpica, non mi vergogno di dirlo", conclude il tecnico italiano. (AGI)