R io de Janeiro - Una rapina inventata: Ryan Lochte e i suoi tre compagni di squadra hanno in realta' litigato con delle guardie giurate, intervenute perche' i quattro, "ubriachi", avevano danneggiato la porta di un bagno del distributore di benzina. E' la verita' della polizia brasiliana confermata da un video della rissa registrato dalle telecamere di sicurezza del distributore di Barra de Tijuca, dove si trova il villaggio Olimpico, citato dagli atleti come il luogo dell'aggressione. Lochte, James Feigen, Gunnar Bentz e Jack Conger, secondo il capo della polizia civile Fernando Veloso, non sono stati rapinati da finti poliziotti, come da loro raccontato. Venerdì sono arrivate le scuse del Comitato olimpico Usa.
Feigen donera' 11mila dollari in beneficenza
Secondo le immagini del video il quartetto, alterato e in stato di ebrezza, ha danneggiato il distributore, e in seguito si e' scontrato con le guardie della sicurezza intervenute, riferiscono fonti al quotidiano O'Globo. Fonti citate dal Daily Mail raccontano che i quattro sono arrivati nel distributore "davvero ubriachi", si sono rifiutati di pagare il danno e una delle guardie ha estratto una pistola, dopo di che, minacciati, hanno tirato fuori i soldi e se ne sono andati. Ecco perche', sostiene la polizia, Jack Conger e Gunnar Bentz sono stati fermati la notte di mercoledi poco prima del decollo del loro volo da Rio e alcune ore dopo sono stati rilasciati dalle autorita' locali. In precedenza il giudice brasiliano Keyla Blanc aveva gia' ordinato a Ryan Lochte e al suo capo squadra James Feigen, di restare in Brasile, ma Lochte era ormai gia' ripartito. Sin da subito, la versione la rapina non aveva convinto la polizia, che aveva definito il racconto "contraddittori" e aveva deciso di aprire una inchiesta.
Lo stesso Lochte aveva confermato la rapina, ma aveva modificato la versione, spiegando che non si era trattato di una imboscata e che la pistola era stata puntata generalmente contro di lui, e non alla tempia, come raccontato in un primo momento. Bentz e Conger non hanno voluto rispondere alle domande della polizia durante le 4 ore di permanenza nella stazione di polizia dell'aeroporto. "I miei clienti sono stati condotti in maniera coercitiva, che e' una aberrazione giuridica. Ma la cosa piu' impressionante e' che il ritiro del passaporto", ha affermato il legale degli atleti, Sergio Guerra. (AGI)