R oma - Finisce fra le lacrime l'Olimpiade di Irma Testa. Il sogno della 18enne di Torre Annunziata si conclude nei quarti di finale contro la francese Estelle Mossely, campionessa del mondo in carica dei pesi leggeri, premiata dai giudici con verdetto unanime. Una sconfitta che la giovane azzurra, prima donna italiana a qualificarsi ai Giochi nella boxe, non accetta. Irma, all'annuncio della decisione dei giudici, fa no col dito e scappa via piangendo. "Credevo di stare in vantaggio", confessa poco dopo ancora provata. Una delusione enorme perche', nonostante la giovanissima eta', Irma teme che non avra' un'altra chance. "Sono occasioni che capitano ogni 4 anni e in 4 anni possono cambiare tante cose, anche in negativo", sono le uniche altre parole che concede.
Nemmeno il dt azzurro Emanuele Renzini riesce a consolarla. "Sarebbe stato un risultato importantissimo e Irma avrebbe meritato ampiamente per la qualita' intrinseca che ha - la sua analisi - Purtroppo dobbiamo guardare in faccia la realta', ha avuto dei problemi fisici che non le hanno permesso di allenarsi. Per un mese e' stata ferma per una lombalgia, a ridosso dei Giochi Olimpici, ha fatto 30 giorni di preparazione ed eravamo coscienti di venire qui non al 100% ma con la volonta' di fare il massimo. Abbiamo combattuto con le armi che avevamo, chiaramente il rammarico c'e'. Irma poteva vincere: dall'altra parte del tabellone le piu' forti erano uscite e lei aveva gia' battuto la francese a Samsun, dimostrando una netta supremazia che oggi non c'e' stata". Irma era partita subito aggressiva, senza timore reverenziale, esponendosi pero' troppe volte ai colpi della francese che alla fine viene premiata dai giudici. Alla giovane campana non e' mancata la generosita', si e' battuta con coraggio ma la Mossely e' stata piu' scaltra, piu' attenta e ha assestato i suoi pugni in modo chirurgico, conquistandosi la semifinale in modo netto. Con l'eliminazione della Testa, si chiude in modo amaro l'Olimpiade brasiliana per il pugilato azzurro che torna a casa a mani vuote per la prima volta da Atlanta '96.
"Il bilancio e' assolutamente negativo - ammette il presidente della Federboxe, Alberto Brasca - Quando su sei uomini e una donna non si riesce a conquistare nemmeno un bronzo, non puo' che essere cosi'. Le cose sono girate male sin dall'inizio, abbiamo avuto sorteggi sfavorevoli, qualche incidente di percorso come nel caso di Mangiacapre, qualche verdetto opinabile ma anche qualche prestazione deludente dei nostri ragazzi che in altre occasioni hanno dimostrato di essere piu' forti. Mi dispiace soprattutto per Irma, che meritava di piu'. La sconfitta ci puo' anche stare ma una sconfitta cosi' netta mi pare eccessiva, non c'e' stato un giudice che le abbia dato almeno un round, non ho visto questa superiorita', sono perplesso in merito ai criteri di valutazione". (AGI)