R io de Janeiro - Alex Schwazer è stato squalificato per otto anni dalla Divisione ad hoc del Tribunale arbitrale dello sport. "Non ci importa nulla di quanti anni sono, posso solo dire che e' stata accolta la tesi della Iaaf. Adesso sto parlando con Alex", ha riferito all'Agi Sandro Donati, tecnico del marciatore altoatesino.
"Siamo delusi ma andremo avanti a trovare la verità con l'esame del Dna e quant'altro. Otto anni perché è recidivo. Non sappiamo ancora le motivazioni", ha dichiarato l'avvocato Thomas Tiefenbrunner, legale di Schwazer. "Non commento le sentenze, prendo atto", ha detto il presidente del Coni, Giovanni Malagò.
Il Tas ha accolto tutte le richieste che la Iaaf aveva fatto e quindi non ha concesso alcuna attenuante al marciatore altoatesino che sognava le Olimpiadi di Rio de Janeiro, obiettivo che si era prefissato da oltre un anno, quando aveva iniziato la collaborazione con Sandro Donati, il paladino della lotta al doping. L'ultima chance, ma ormai i Giochi saranno passati, sara' quella di andare fino all'ultimo grado di giudizio che e' la Corte Federale svizzera. Il 31enne marciatore di Calice di Racines fara' richiesta di esame del Dna.
Alex Schwazer era stato trovato positivo all'esame antidoping del primo gennaio 2016 solamente a seguito di un test di laboratorio effettuato oltre tre mesi dopo l'esame che inizialmente aveva dato esito negativo. Gravi - secondo la difesa - sono stati i ritardi nella comunicazione all'atleta da parte della Iaaf. Infatti, sono trascorsi oltre 40 giorni dal momento della positivita' riscontrata, il 13 maggio, alla notifica, avvenuta il 21 giugno.
Schwazer e' risultato positivo una prima volta all'Epo in seguito a un controllo antidoping alla vigilia dei Giochi olimpici di Londra 2012. Sospeso dal Tribunale nazionale antidoping fino al 29 aprile scorso, e' rientrato in attivita' in occasione dei Mondiali a squadre di marcia 2016 a Roma, vincendo la 50 km e ottenendo la qualificazione per i Giochi olimpici di Rio. In seguito a una positivita' (steroidi) controversa del primo gennaio scorso, la federazione internazionale lo aveva sospeso in via cautelare, fino al verdetto del Tas.
"Ho fatto questo viaggio per gareggiare, spero. Sono abbastanza in forma nonostante l'ultimo periodo non sia stato facile e adesso vedremo cosa si decidera' sul mio caso", aveva dichiarato il marciatore, sbarcando a Rio. "Ho portato tutto per stare qui piu' di tre giorni. Sono qua con il mio allenatore, non sono solo, in questi anni ci ho messo tantissimo a tornare e a riprendermi, ho faticato tutti i giorni e io sono qua per gareggiare perche' e' giusto che io gareggi. Io sono pulito".(AGI)