AGI - La pugile algerina Imane Khelif, vincitrice tra le polemiche per la sua appartenenza di genere della medaglia d'oro nella categoria dei 66 chilogrammi alle Olimpiadi di Parigi 2024, è stata scelta per la copertina del mese di novembre di 'Vogue Arabia'. Il Comitato Olimpico Internazionale durante le Olimpiadi ha definito la controversia come "discorso di odio inaccettabile".
Khelif nella sua intervista alla rivista di moda ha definito quanto accaduto, "una esperienza molto difficile". "Sono stata in grado di superare tutto grazie alla mia fede in Dio, in me stessa e nel mio sogno. Senza tali sfide, non sarei mai diventata una campionessa - ha detto Khelif che per 'Vogue Arabia' ha posato in tailleur e abiti da sartoria -. Il mio Paese mi è stato accanto con grande convinzione, guidato dal presidente Abdelmadjid Tebboune, che è stato il primo a sostenermi. Tutte le autorità e l'intero popolo algerino erano dalla mia parte e ne sono molto orgogliosa".
Nel 2023 Imane si è trasferita a Nizza, ma poco dopo è stata sospesa dall'Iba, la federazione mondiale del pugilato ora non più riconosciuta dal Cio e riammessa dallo stesso organo olimpico per il torneo dei Giochi di Parigi. Khelif, dopo aver sconfitto la pugile italiana Angela Carini che si era ritirata dall'incontro dopo 46 secondi motivando che "i colpi erano troppi forti", si è ritrovata al centro di una tempesta politica. Si sono diffuse rapidamente voci insidiose che mettevano in dubbio il suo genere che sono state smentite con veemenza direttamente dal numero uno del Cio, Thomas Bach.