AGI - Con una grande prestazione di orgoglio, carattere e qualità, il Milan beffa l'Inter in extremis e si prende meritatamente, ma un po' a sorpresa, il derby della Madonnina mettendo fine alla striscia di 6 vittorie di fila dei cugini. A San Siro finisce 2-1 grazie alla zuccata nel finale di Gabbia, dopo il botta e risposta nel primo tempo tra Pulisic e Dimarco. Grande gioia in un momento delicato per gli uomini di Paulo Fonseca, che agguantano a quota 8 punti in classifica i rivali del collega Simone Inzaghi, al primo ko della stagione, e regalano al Torino il primato in classifica, in solitudine, dopo 47 anni.
L'avvio di gara sorride senza alcun dubbio alla formazione rossonera, che al 6' già spaventa Sommer con un tentativo di Morata (alzato in corner), poi al 10' trova il vantaggio con un assolo fantastico di Pulisic: lo statunitense recupera palla sulla trequarti e, dopo una serpentina da applausi, firma l'1-0 sotto porta. I nerazzurri sembrano far fatica ad ingranare, ma al quarto d'ora la scossa la dà capitan Lautaro, che gira alto una palla invitante su sponda aerea di Dumfries. La squadra di Inzaghi prende coraggio e al 28' ristabilisce la parita' grazie a Dimarco, letale con un diagonale mancino dopo un bello scambio proprio con Lautaro.
La sfida cambia completamente volto e sul finire di primo tempo l'Inter sfiora anche il raddoppio: Thuram si gira molto bene in area e prova a cogliere di sorpresa Maignan, bravissimo a distendersi e salvare tutto. Il Milan torna a farsi vedere in attacco nei primissimi secondi della ripresa, quando su un cross dal fondo di Emerson Royal arriva uno stacco imperioso di Leao che costringe Sommer a volare in tuffo.
Il portiere nerazzurro è bravo anche al 64' sul destro dal limite di Rejinders, servito proprio da Leao, poi un minuto piu' tardi viene prima assegnato e poi revocato dal Var un rigore ai rossoneri per un presunto tocco di mano in area di Lautaro (spalla piena). La risposta dell'Inter è affidata ancora a Lautaro, che spaventa Maignan con una girata al volo di mancino, ma al 75' e 77' sono nuovamente gli uomini di Fonseca ad avere due opportunità giganti per tornare avanti: Leao viene neutralizzato da un super Sommer al termine di un contropiede, mentre Abraham fallisce clamorosamente sotto porta dopo un tocco da favola di Rejinders.
Il Diavolo merita, non smette di crederci e a pochi istanti dal 90' trova il lampo decisivo con Gabbia, l'uomo piu' inaspettato, che di testa realizza il 2-1 sulla punizione messa in mezzo da Rejinders. Prima del triplice fischio Okafor fallisce tutto solo anche il possibile tris.