AGI - Valentina Petrillo, la prima velocista apertamente trans che partecipa alle Paralimpiadi, si e' qualificata per la semifinale paralimpica dei 200 metri femminili T12 in programma stasera, dopo le polemiche dei giorni scorsi. La 51enne atleta napoletana, ipovedente dall'eta' di 14 anni a causa della sindrome di Stargardt, nel 2018 ha iniziato un percorso di transizione sociale e poi ormonale di riassegnazione di genere che nel 2023 l'ha portata a essere ammessa alle competizioni femminili dalla federazione internazionale World Para Athletics.
"La prima parola che deve essere messa nell'agenda di chi gestisce lo sport, sia olimpico che paralimpico, è quella dell'inclusione", ha commentato Petrillo dopo le qualifiche, "bisogna trovare una soluzione per includere rispettando gli attuali generi e contemplando il bisogno che ha una persona di sentirsi se stessa".
Per Gaynet l'accesso di Petrillo in semifinale è la miglior risposta alle accuse di imbrogliare lanciate dalla scrittrice britannica JK Rowling che l'aveva paragonata a Lance Armstrong che si dopava: "A lei Petrillo ha ricordato che nel suo libro si parlava di uno sport senza genere, che è poi diventato noto come Quidditch", ha commentato il presidente di Gaynet, Rosario Coco.
In semifinale tra le rivali di Petrillo ci sarà proprio la spagnola Melani Berges che, assistita da un'avvocata, aveva accusato l'atleta napoletana, additata poi sui media come "la trans italiana che aveva ingiustamente escluso la donna spagnola non vedente". "L'avvocata Aguiar dovrebbe solo chiedere scusa, perchè la sua polemica ha fomentato fiumi di odio transfobico in tutto il mondo che prima o poi possono trasformarsi in atti più gravi", ha detto Coco.