AGI - Nole Djokovic è un uomo d'oro che entra nella Storia inginocchiandosi sul Philippe-Chatrier, dopo due tie-break perfetti (7-6, 7-6, il primo vinto a 3, il secondo a 2) contro Carlos Alcaraz, con le lacrime che sgorgavano, le mani che tremavano e, poi, la bandiera serba portata in trionfo sul campo. A 37 anni (è il vincitore più' anziano nella storia del tennis olimpico) nel suo palmares campeggia, finalmente la medaglia d'oro dei Giochi, l'unico trofeo che gli mancava. E che invece sia Rafa Nadal, nel 2008 a Pechino e Andy Murray, a Londra nel 2012, vantavano (Federer in singolo si è fermato invece a quella d'argento).
Che cosa contano del resto 24 titoli Slam (10 Australian Open, 7 Wimbledon, 4 Us Open e 3 Roland Garros), il record della storia del tennis, se non hai mai vinto una medaglia olimpica? Poco, paradossalmente, per un tennista che aspira alla perfezione come Nole Djokovic e sul cui attaccamento alla bandiera serba non ci sono mai stati dubbi. Da oggi la disputa sul "Goat" (l'acronimo di "Greatest of all time") del tennis e' destinata a silenziarsi, almeno per un po': il serbo ha finalmente agguantato la medaglia che gli mancava battendo alle Olimpiadi di Parigi Alcaraz in una finale stellare, da mostrare a loop in tv e nelle clinic di tennis. Vinta proprio a Parigi, sul campo, tra i quattro dello Slam, che nel corso della carriera ha regalato più delusioni al campione serbo.
Nole la medaglia olimpica(dopo quattro delusioni, si era sempre fermato a un passo dal bronzo) l'aveva fortemente puntata soprattutto a Tokyo nel 2021, quando cercando il Golden Slam (quell'anno aveva vinto in Australia, a Parigi e a Londra), si era invece fermato in semifinale del tabellone, perdendo contro Zverev, facendosi poi sfuggire pure il bronzo nel match per il terzo posto contro Carreno Busta. Ora, a 37 anni, con la ginocchiera sul menisco destro operato, Djokovic ha annullato i 16 anni che lo separano dallo spagnolo numero 3 del mondo con angolazioni perfette e soprattutto con una determinazione mentale, una trance agonistica che ha trainato le sue gambe e il suo braccio da inizio a fine match, consentendogli rincorse da videogioco e scelte tattiche più che perfette.
Non è una questione di punti (le Olimpiadi non contano nella classifica Atp, Nole resta numero due dietro al grande assente di queste Olimpiadi Jannik Sinner) e neanche di denaro: i circa 196mila dollari della medaglia d'oro e la pensione che la Serbia assicura a tutti i vincitori di medaglia dopo i 40 anni poco incidono sul conto dello stramilionario Djokovic che in carriera ha vinto più di mille volte tanto. Quel che conta è il valore simbolico della medaglia, l'oro per la patria e per la famiglia, con moglie e figli che hanno sventolato bandierine serbe per tutto il match, e il palmares finalmente completo. Ora Djokovic è davvero unico nella Storia. È un campione dorato.
Le parole dei protagonisti
- Nole Djokovic. "Abbiamo giocato per quasi tre ore, due set, è stata una battaglia incredibile. Quando l'ultima palla e' passata dietro di lui, quello e' stato onestamente l'unico momento in cui ho pensato di vincere il match. Credevo di poterlo fare, ma vincerlo davvero. Continuava a rimontare, a chiedermi di giocare il mio miglior tennis. È stato un match molto equilibrato, è stato giusto probabilmente che entrambi i set siano finiti al tie break. Non so cosa dire, sono ancora sotto shock, ho messo il mio cuore, la mia anima, il mio corpo, tutto me stesso per vincere l'oro olimpico a 37 anni, e finalmente ce l'ho fatta". Il tennista serbo continua: "Conquistare questo oro era importante soprattutto per la mia nazione, è qualcosa di speciale. È la mia quinta Olimpiade, in tre delle precedenti ho giocato le semifinali, senza mai arrivare in finale. Quando sono entrato in campo per la semifinale contro Musetti mi sono detto 'passiamo questo turno'. Forse anche per questo motivo oggi, prima del match, non mi sono sentito cosi' teso come sono di solito, perché mi ero assicurato una medaglia. Ma ovviamente volevo l'oro e fare del mio meglio."
- Carlos Alcaraz. "È un momento difficile - Ho lottato in una partita di quasi tre ore in due set. Ho avuto delle chances e non le ho sfruttate. Nei momenti difficili nel tie-break Djokovic ha fatto qualcosa in più, ha fatto quel vantaggio e se l’è' meritato. Fa malissimo perdere cosi'. Esco a testa altissima e so che ho dato tutto"