AGI - "Anche se c'è l'aiuto della tecnologia, in alcuni sport è sempre molto difficile, certe volte le decisioni dei giudici ci piacciono e altre volte non ci piacciono, fa parte della statistica. Nel fioretto sono frazioni di secondo, onestamente parlando a noi sembra sempre che il nostro (Macchi, ndr) sia partito prima, ma è sempre difficile scindere quello che è la realtà da quello che è il nostro sentimento, quello che mi dispiace assistendo alle gare di scherma, ho visto tre incontri dove i nostri erano avanti 14-11, 14-11 e poi sono stati rimontati e chi ha rimontato è riuscito a batterci, forse c'è anche una componete psicologica". Lo ha detto all'AGI, Franco Carraro, membro onorario del Comitato Olimpico Internazionale, già presidente del Coni, Federcalcio, ministro del turismo e sindaco di Roma, parlando da 'Casa Italia' a Parigi 2024 sulla decisione arbitrale presa ieri nella finale del fioretto che ha negato la stoccata, che sarebbe valsa la medaglia d'oro, al fiorettista italiano Filippo Macchi.
L'azzurro, splendido argento olimpico, oggi in un post sui social ha scritto, "ne ho sentite di ogni, ti hanno derubato, arbitraggio scandaloso, è una vergogna, eppure a me viene da dire che sono proprio un ragazzo fortunato, sono arrivato secondo alla gara più importante per ogni atleta che pratica sport e proprio perche' pratico questo sport ho imparato che le decisioni arbitrali vanno rispettate, sempre".
L'esclusione della Russia e della Bielorussia
"Io penso che quello della Russia e della Bielorussia sia un compromesso, non c'è dubbio, ma è un modo per affermare il principio che gli atleti sono diversi rispetto alla politica e rispetto ai conflitti politici: mi dispiace molto per gli atleti che essendo nei corpi militari non sono potuti venire. I ragazzi russi e bielorussi fanno lo sport, si occupano di sport, non centrano niente", spiega ancora Franco Carraro all'AGI.
Alcuni atleti con passaporto russo e bielorusso stanno partecipando sotto la bandiera degli 'Atleti Neutrali Individuali'. Il Cio ha deciso di invitare ai Giochi solo atleti non appartenenti a gruppi sportivi militari o delle forze di sicurezza nazionali e che non abbiano sostenuto l'operazione speciale in Ucraina. Carraro, gia' a capo anche del calcio italiano, parla del precedente che interessò anche l'Italia: quella di Mosca '80. "È un'esperienza che purtroppo da presidente del Coni ho vissuto direttamente nel 1980, noi siamo andati a Mosca contro il parere del governo italiano che ci aveva chiesto di non andare, noi siamo andati, per fortuna alcuni nostri atleti hanno vinto alcune medaglie che sono nella storia dello sport - ha aggiunto Carraro -. Purtroppo, però, gli atleti che erano nei corpi militari, essendo un quel momento non cittadini normali, non sono potuti venire. Noi abbiamo vissuto la stessa esperienza, ed è stata triste".
Carraro ha poi concluso precisando, "il Governo italiano aveva chiesto al Coni di non partecipare ma ha lasciato decidere a noi, ci furono molte polemiche ma lo statuto del Coni è costituto per fare allenare gli atleti per partecipare alle Olimpiadi".