AGI - Dopo 11 sconfitte di fila contro la sua ex squadra, Kyrie Irving ha finalmente rotto la maledizione di 'Lucky': il successo contro Boston per 122-84 in gara 4 tiene in vita Dallas per il titolo e regala al 32enne play-guardia dei Mavs con cittadinanza australiana un successo che sembrava inarrivabile. "Loro sanno bene come mi muovo e negli ultimi anni mi hanno sempre bloccato", ha affermato Irving a fine gara, "superare questo ostacolo è un qualcosa che avevo in mente da tempo".
Si spezza così una serie incredibile di ko contro i Celtics per Irving, autore stavolta di 21 punti e sei assist. Tutto aveva avuto inizio tre anni fa, il 31 maggio 2021, quando Irving, fischiatissimo ex, vinse a Boston nei playoff con la maglia dei Brooklyn Nets (realizzando 39 punti) e calpestò con disprezzo il disegno nel cerchio di centrocampo di 'Lucky'.
Si tratta del venerato simbolo dei Celtics, un leprecauno della mitologia irlandese in bombetta che ruota un pallone da basket con un dito. Irving era stato insultato e mentre usciva dal campo gli fu lanciata contro una bottiglietta, ma il suo eclatante gesto di disprezzo si sarebbe rivelato un boomerang. Da allora era riuscito a vincere una sola volta contro Boston, in gara 5 di quella serie, inanellando poi 11 sconfitte di fila contro la squadra in cui aveva militato per due stagioni.
E sempre offrendo prestazioni al di sotto dei suoi altissimi standard (in sei di quelle gare ha segnato meno di 20 punti). Per questo si parla di 'Curse of Lucky', la maledizione di Lucky', come se quella profanazione gli avesse attirato l'ira del folletto legato al 'popolo delle fate'. Il 32enne nato a Melbourne in questi anni ha fatto parlare di se' anche per la sua linea 'No vax' che lo aveva costretto a saltare tutte le partite interne dei Nets nella stagione 2021/2022, durante la pandemia. È noto anche perché terrapiattista con un'ossessione per lo Spazio e gli alieni ("Se siete là fuori, venitemi a prendere con i vostri raggi: ho visto abbastanza degli umani per dirvi come sono", affermo' in una delirante intervista).