AGI - Mattia Furlani è il nuovo vicecampione d'Europa del salto in lungo. L'azzurro sulla pedana sopraelevata dello stadio Olimpico di Roma, ha conquistato la medaglia d'argento con 8,38 metri, misura ottenuta al primo salto. Per Furlani si tratta anche del miglioramento di due centimetri del già suo record del mondo under 20. Oro, il terzo consecutivo, al greco Miltiadis Tentoglou che al quinto e sesto salto è atterrato a 8,65, nuovo primato dei Campionati. Bronzo allo svizzero Simon Ehammer con 8,31.
La finale del salto in lungo è entrata nel vivo giaàal primo con Tentoglou che atterra subito a 8,42, migliore prestazione mondiale dell'anno togliendola per appena un centimetro sotto gli occhi dello svizzero Simon Ehammer. Furlani risponde con uno straordinario 8,38 con mezzo metro di vento contrario superando di due centimetri il già suo record mondiale under 20 stabilito sulla pedana del campo della 'Fontanassa' a Savona. Un salto con 9,2 centimetri regalati all'asse di battuta.
Pubblico delle grandi occasioni questa sera all'Olimpico, in particolare la tribuna Tevere. Al secondo salto italiano e greco commettono nullo. Al terzo salto, l'ellenico, campione europeo nelle ultime due edizioni, atterra a 8,49 metri mentre il diciannovenne lunghista originario di Marino, non va oltre gli 8,00 con una battuta 32,7 centimetri piu' indietro. Al quinto turno, Furlani commette nullo (23 centimetri) e Tentoglou manda tutti in estasi con uno strepitosi 8,65, primato personale migliorato di cinque centimetri, quattordicesima misura mondiale all-time e migliore al mondo da quasi cinque anni.
Il sesto salto per l'italiano delle Fiamme Oro è nuovamente nullo mentre Tentoglou conferma ancora una volta gli 8,65. L'unico a vincere tre titoli europei nel lungo, ma non consecutivi, è stato il sovietico Igor Ter-Ovanesyan tra il 1958 ed il 1969. Quella di Furlani è la quarta medaglia per l'Italia nel salto in lungo ad un Campionato europeo. La prima nel 1938 a Parigi l'argento di Arturo Maffei, la seconda nel 1986 a Stoccarda, il bronzo di Giovanni Evangelisti, e la terza nel 2006 a Goeteborg, l'oro di Andrew Howe.