AGI - Sono bastati 90 secondi per scrivere un nuovo capitolo della storia dell'atletica leggera italiana che a 23 giorni dai Campionati europei di Roma lasciano ben sperare. Autori di un fresco ma intenso pomeriggio savonese - l'evento era il 'Meeting Città di Savona' alla Fontanassa - che resterà a lungo nella memoria, la velocista Zaynab Dosso e il lanciatore Leonardo Fabbri. Lei, 24 anni nativa della Costa d'Avorio ma emiliana da quando aveva dieci anni, in poco più di un'ora ha migliorato due volte il record italiano dei 100 metri portandolo prima a 11"12 e poi a un sensazionale 11"02. Lui, 27 anni fiorentino, ha lanciato la sfera del peso a 22,95 metri migliorando dopo quasi 37 anni il leggendario primato nazionale del getto del peso di Alessandro Andrei. Quel 22,91 stabilito nella 'magica' serata del 12 agosto del 1987 a Viareggio dall'allora poliziotto toscano - nel 1984 fu anche oro olimpico e nel settembre '87 argento iridato - è stato fino al maggio successivo anche record del mondo. La misura di Fabbri e' la quinta di sempre al mondo alle spalle dell'americano Ryan Crouser capace di 23,56 (2023), dell'altro statunitense Joe Kovacs con 23,23 (2022), dell'americano Randy Barnes con 23,12 (1990) e del tedesco dell'Est, Ulf Timmermann con 23,06 (1988), ovvero undici centimetri in più dell'azzurro.
Per il lanciatore dell'Aeronautica Militare allenato dall'ex azzurro Paolo Dal Soglio e lo scorso agosto argento iridato a Budapest, si tratta della miglior misura stagionale che lascia ben sperare in vista sia degli Europei al Foro Italico che delle Olimpiadi di Parigi. A Savona, Leonardo prima della misura del record aveva lanciato altre tre volte sopra i ventidue metri (22,67, 22,47 e 22,45). "Finalmente mi sono preso questo record provinciale (lo ha detto ridendo, ndr) per aver tolto il primato italiano a un altro fiorentino, sono veramente contento, ho visto piangere il mio allenatore Paolo Dal Soglio e ho pianto anch'io - ha detto Fabbri -. È una roba pazzesca, per me Alessandro Andrei significa tutto, se sono qui è grazie a lui. Ho sempre avuto la sua ombra crescendo, mi mancava solo questo record e ce l'ho fatta. Mi sono piaciuto molto perché ancora non sto benissimo, la parte superiore è sempre molto veloce: sono tanto fiducioso".
Dopo aver tenuto per poco più di mezz'anno il primato assieme a Manuela Levorato, ora si può fregiare di essere la sola donna più veloce d'Italia. Zaynab Dosso dopo aver fermato i crono su 11"12 in batteria, record migliorato di due centesimi, in finale ha fatto ancora meglio: 11"02 con l'anemometro a segnare '+0.9' metri al secondo, quindi regolarissimo. La sprinter delle Fiamme Azzurre che si allena allo stadio 'Paolo Rosi' di Roma seguendo il programma di lavoro di Giorgio Frinolli, nel meeting ligure non si è fatta intimorire da pista bagnata e da una temperatura tutt'altro che favorevole ai velocisti, appena 16 gradi. Zaynab dopo quasi 23 anni ha mandato in archivio lo storico primato nazionale della Levorato di 11"14 che risaliva al 4 luglio 2001 stabilito a Losanna.
Quello della Levorato era il record più longevo dei 100 metri al femminile in Italia dal dopoguerra. Diciassette anni erano trascorsi tra il primato di Marisa Masullo, 11"29 (24 giugno 1980), e quello di Giada Gallina, 11"23 (4 luglio 1997). "Sono molto felice, ne ero consapevole - ha detto Zaynab -. Lo scorso anno qui a Savona mi ero infortunata in riscaldamento, sicuramente un brutto ricordo e per questo sono voluta ritornare per creare nuovi ricordi ed è andata bene". La ciliegina sulla torta è stato il record del mondo under 20 del salto in lungo di Mattia Furlani. L'azzurro e' atterrato a 8,36 metri avvicinandosi sempre di piu' al record italiano di 8,47 di Andrew Howe e anche l'8,43 di Giovanni Evangelisti e' a soli sette centimetri. La prestazione dei Furlani e' la seconda stagionale assoluta assieme a quella del campione olimpico Miltiadis Tentoglou e a soli quattro centimetri dal giamaicano Wayne Pinnock.