AGI - "Anzitutto va detto che il ritiro di Camila dalle competizioni agonistiche non ha niente a che vedere con la vicenda legata agli accertamenti della GdF. Si tratta in realta' di una decisione maturata da diversi mesi, fin da dopo il Covid Camila stava pensando di rallentare progressivamente, aveva difficolta' a reggere lo stress dell'attivita' agonistica". Lo affermano, in una nota, i legali di Camila Giorgi, gli avvocati Federico Marini del Foro di Firenze e Cristian Carmelo Nicotra del Foro di Enna a proposito della presunta "fuga" dell'ex tennista. "Riguardo all'allontanamento dalla residenza di Calenzano - aggiungono - si e' trattato di un allontanamento temporaneo dovuto ad una divergenza di vedute all'interno della famiglia, e alla volonta' di prendersi una pausa di riflessione per decidere come impostare la propria vita dopo l'abbandono dell'attivita' agonistica. Nessuna intenzione di sottrarsi agli accertamenti o alle responsabilita', anzi vi e' sempre stata massima trasparenza e collaborazione quando richiesta. In ogni caso prossimamente Camila rientrera' in Italia e potra' dare tutte le spiegazioni necessarie, anche tramite i propri legali, nelle competenti sedi".
Binaghi, "Giorgi? con uno staff come quello di Sinner poteva diventare n.1"
"Non siamo parte lesa, siamo esterni. Ci hanno sostanzialmente detto che se un giorno per qualche motivo dovessimo dare i soldi alla Giorgi, li dovremmo dare al Fisco. C'e' il dispiacere immenso per uno dei piu' grandi talenti della storia del tennis femminile italiano". Lo ha detto il presidente della Fitp, Angelo Binaghi a margine della conferenza 'Una Vita da Campioni', parlando del caso dell'ex tennista sparita da qualche giorno dalla circolazione dopo aver annunciato il ritiro dall'attività agonistica.
"Con un contesto differente da quello che lei ha sempre voluto, avrebbe espresso un livello di gioco e avrebbe ottenuto risultati sportivi nettamente superiori a quelli, seppur buoni, che ha raggiunto - ha aggiunto Binaghi -. L'amarezza c'e' sempre stata durante tutta la carriera della Giorgi. Con lo staff di Sinner magari sarebbe stata la numero 1 al mondo, non la numero 30, senza nulla togliere ai meriti del padre. Per arrivare ai piu' alti livelli possibile, in uno sport che richiede una super specializzazione, un talento come Camila si sarebbe dovuto circondare come Jannik dei migliori specialisti a livello mondiale. In parte per quel che potevamo fare e' una mezza sconfitta nostra, perche' non siamo mai riusciti a compenetrare questa barriera per cercare di completare e non sostituire l'entourage", ha concluso.