AGI - "Prima del torneo di Madrid stavo meglio, poi li' in alcuni giorni ho sentito piu' dolore, altri meno ma era una situazione strana. Sapevo che c'era qualcosa che non andava. Abbiamo fatto una risonanza, abbiamo visto qualcosa non a posto al 100% e abbiamo preso la decisione di non giocare a Madrid. A Monaco abbiamo fatto altri esami, e abbiamo preso questa decisione non facile, per me Roma e' forse il torneo piu' speciale dell'anno". Lo ha sottolineato Jannik Sinner in conferenza stampa al Coni dopo il forfait per infortunio agli Internazionali di Roma. "C'e' da accettarlo - ha aggiunto l'azzurro - anche se fa male, non solo a me ma credo a tanti tifosi. Ma puo' succedere, compio 23 anni quest'anno e speriamo di giocare 10 anni qua a Roma, anche 15 perche' no? ".
"Pensavamo fosse un problema non grave, invece con la risonanza abbiamo visto che qualcosa non va al 100%, non voglio dire cosa esattamente ma abbiamo tutto sotto controllo. Di sicuro - ha spiegato ancora Sinner - se il problema non e' curato al cento per cento mi fermo ancora, non ho voglia di buttare via tre anni di carriera in futuro. Non ho fretta. Curare il corpo e' molto piu' importante di tutto".
Al momento, dunque, la presenza del numero 2 del mondo non e' sicura neanche al Roland Garros: "Ora mi rendo conto che il riposo e' molto importante. Ora sara' un periodo senza giocare, dobbiamo vedere dalla prossima settimana come lavorare ma dobbiamo ancora decidere. Ovviamente la preparazione per Parigi non sara' ottimale, siamo abbastanza stretti, ma io e il mio team daremo il massimo per arrivare li' con una percentuale alta per competere. A Parigi - ha ribadito Sinner - giochero' comunque solo se saro' al 100%, se c'e' un mezzo dubbio vedremo".
"La telefonata di Jannik e' stata una coltellata, anche a freddo, perche' sembrava che tutto fosse rientrato. Gli fa pero' onore essere qui", ha commentato il presidente della Federtennis Angelo Binaghi, in conferenza stampa con il tennista altoatesino dopo il forfait agli Internazionali di Roma. "Doveva essere la sua festa - ha detto Binaghi - la prima volta dopo 47 anni che un italiano sarebbe stato il vero favorito del torneo. Ma credo che la scelta sia stata giusta, merito di uno staff di assoluto livello, forse il migliore possibile".