AGI - "Reazione" è la parola chiave per il milanista Serginho, "tensione emotiva" per l'interista Beppe Bergomi: questa la lettura del derby della Madonnina, insolito perché arriva in un Monday Night e potrebbe addirittura assegnare lo scudetto ai nerazzurri in caso di vittoria. In una doppia dichiarazione all'AGI, il 'Concorde' e lo 'Zio' spiegano le incognite di una sfida in cui la squadra di Pioli proverà a scongiurare la sesta disfatta di fila in una stracittadina e l'incubo di una festa tricolore dei rivali davanti ai propri tifosi.
Una partita particolare
"Il derby è sempre una partita particolare, ma questa lo sarà ancora di più", osserva il 52enne ex esterno sinistro brasiliano, per due volte campione d'Europa con il Milan, "ci aspettiamo che il Milan possa avere una reazione. La sconfitta con la Roma in Europa League è stata piuttosto 'pesante', soprattutto per come hanno giocato, sempre al di sotto del livello della Roma". Per Serginho "questa situazione metterà ancora più pressione al Milan, soprattutto perché ha davanti l'Inter che può vincere lo scudetto proprio a casa loro": "Credo che questa opportunità sia uno stimolo in più per la squadra di Inzaghi e infatti, contrariamente ai rossoneri, non mi aspetto che possano subire nessun tipo di pressione, anzi hanno la tranquillità in più di aver già vinto il Campionato, potenzialmente proprio contro i più grandi rivali, e se non sarà in questa partita, succederà presto".
"Il derby è sempre carico di emozioni ma questa è una partita particolare", sottolinea il milanista mancato Bergomi (fu scartato a un provino), 757 presenze e 28 goal con la casacca nerazzurra, "mi aspetto che il Milan faccia di tutto per non permettere all'Inter di vincere lo scudetto proprio in questa sfida. Ma non solo per questo, anche per dare tutto, per l'allenatore, per loro stessi, per il pubblico. Contro la Roma in Europa League è mancato più l'aspetto caratteriale che quello tecnico. Qui mi aspetto una prova di carattere".
Per il commentatore tv di Sky all'Inter "sicuramente il potenziale scudetto nel derby crea tensione emotiva, la carica nervosa può anche prendere il sopravvento". "Quindi anche per loro non è una partita 'normale'", osserva, "anche se hanno vinto gli ultimi cinque derby consecutivi, questo in particolare resta comunque difficile da affrontare. L'occasione è senz'altro significativa, anche se io credo l'importante per loro è vincere lo scudetto ottenendo il prima possibile la conferma matematica, ma non necessariamente in questa partita".
Qual è il ricordo personale dei derby della Madonnina? "È la partita più sentita del campionato italiano", assicura Serginho, "avere due squadre cosi' prestigiose in una città piccola come Milano sicuramente fa sentire quell'atmosfera in più. Vincere un derby aveva sempre un sapore diverso, anche rispetto a tutte le altre partite che giocavamo in Europa".
"I derby li ho sempre vissuti con grande intensità", conferma Bergomi, "è la partita che soffrivo maggiormente ma anche quella che mi gratificava di più'. Ne ho giocati 44, anche da sfavorito o reduce da situazioni difficoltose della squadra. Mi piaceva tanto scendere in campo in questa gara, si creava un clima davvero bello. Si poteva vincere o perdere ma c'è sempre stata lealtà sportiva. La partita più bella da giocare in assoluto".
Il caso Pioli
Sarà quasi certamente l'ultimo derby per Stefano Pioli. "La gente dimentica quello che Pioli ha fatto in questi anni", afferma Serginho, "scudetto e semifinale Champions sono stati una grande sorpresa per tutti. Oggi è secondo in classifica. Ha fatto un grande lavoro. È normale che il ciclo di un allenatore in una società possa finire, lui ha avuto delle difficoltà a inizio stagione di capire bene la qualità di ogni singolo giocatore appena arrivato, perché non è stato facile visti i tanti cambiamenti in rosa". "Le 'new entry' sono sempre una scommessa, specialmente quando sono molto giovani", osserva il brasiliano, "come è successo nella campagna acquisti del Milan: può arrivare un giocatore come Kakà in grado di adattarsi subito, oppure chi ha bisogno di più tempo per ambientarsi, con la città, la società e i tifosi. Pioli ha dato il suo massimo e non si può buttare via tutto quello che è stato creato".
Serginho allarga le responsabilità ai calciatori: "In questo momento il Milan non sta giocando bene, non ha trovato il suo miglior gioco e se succede questo, si tende ad affidare tutte le colpe all'allenatore. Credo che il gruppo di giocatori non abbia capito bene le intenzioni dell'allenatore, è mancata quella chimica col mister. Inoltre noto che i nuovi arrivati non sembrano non aver ben capito l'importanza di giocare con la maglia del Milan, l'attenzione che serve e la pressione, oltre a quello che i tifosi si aspettano".
La gente dimentica quello che Pioli ha fatto in questi anni: scudetto e semifinale Champions sono stati una grande sorpresa per tutti. Oggi è secondo in classifica. Ha fatto un grande lavoro (Serginho)
Anche Bergomi assolve il tecnico emiliano: "Valuto il suo percorso in maniera molto positiva, tra lo scudetto e il ritorno in Champions, ci ha sempre mostrato un calcio aggressivo e intenso, e ha fatto molto bene. Per quanto lo conosco io, non è contento di questa stagione, non lo era nemmeno l'anno scorso per quel che riguarda il campionato. Quello che emerge è che soffre un pò nelle partite importanti. In questi ultimi due anni poteva fare qualcosa in più".
Il segreto dell'Inter?
Infine un pensiero sull'incredibile campionato della squadra di Simone Inzaghi. Per Serginho "nell'Inter è successo l'opposto rispetto al Milan, la squadra oggi gioca il miglior calcio italiano, meno bene il percorso in Champions League. Hanno tanti giocatori importanti, più pronti e più preparati per le nuove avventure, più maturi. I nuovi arrivati hanno trovato subito la chimica di cui parlavo, il loro modo di dare il meglio in campo, a differenza del Milan. Così la squadra è cresciuta e oggi è anche più forte dell'anno scorso". "È stato bravo Simone che ha saputo mantenere il gruppo e inserire al meglio i nuovi arrivi, trasmettendo la sua filosofia di allenare e ragionare", osserva.
Per Bergomi "è cominciato tutto l'anno scorso: a un certo punto si sono parlati, sapevano di dover rientrare tra i primi quattro posti e ci sono riusciti, sono andati in finale di Champions, che ha dato loro una maggiore consapevolezza". "Poi a inizio stagione, pur avendo cambiato molti elementi della rosa, la forza interiore e di gruppo di voler raggiungere l'obbiettivo e superare le difficoltà insieme è stata davvero molto forte. E ci hanno fatto vedere un buon calcio tutto l'anno", sottolinea l'ex difensore dell'Inter.
Chi potrà decidere il derby?
Per Serginho "Leao è il giocatore che fa la differenza, anche Theo, se giocano bene loro, la squadra fa bene e viceversa. Sono sempre il punto di riferimento di tutti. L'Inter ha più un gioco di squadra, vince il collettivo, con Barella, Thuram, Lautaro, Chalanoglu, Di Marco".
Anche per Bergomi "Leao e Theo sono i due giocatori determinanti nel Milan, quando fanno fatica loro, fanno fatica tutti": "Continuo a pensare che possano essere decisivi in questa partita". "Nell'Inter Lautaro è uno che sente tanto questa gara è si è sempre comportato bene, e può decidere lui insieme a Barella", assicura lo 'Zio'.