AGI - Sarà completata entro aprile la segnaletica da nord a sud dell'Appennino Bike tour, il più lungo percorso cicloturistico italiano, scoperta delle vacanze all'aria aperta in Italia: 3100 km, diviso in 44 tappe, dalla Liguria - dove nascono gli Appennini alla Bocchetta di Altare - giù fino alle Madonie in provincia di Palermo percorrendo 16 regioni, incrociando 56 aree protette e centinaia di comuni, borghi, aree archeologiche. Un viaggio 'in sicurezza' che permette di riscoprire le bellezze dell'ambiente, che sfrutta solo stradine a bassa intensità di traffico - (pochissimi i chilometri sulle Statali), adatto per tutte le gambe - grazie all'e-bike, fortemente consigliata, e all'aiuto della pedalata assistita - con aree di sosta e di ricarica in tutte e 44 le tappe del percorso: non manca una piccola 'mini officina' attrezzata per guasti di lieve entità.
"Con il completamento dell'installazione della segnaletica della ciclovia in tutta Italia - spiega all'AGI Enrico Della Torre, Direttore Generale Vivi Appennino - prenderà avvio il Piano Nazionale di Sviluppo Sostenibile dell'Appennino che verrà presentato a Roma entro l'estate. La messa in rete dei territori sta prendendo avvio in modo organizzato con l'intento di strutturare una rete che possa garantire una governance ottimale e permettere un concreto sviluppo alle aree intere del Paese"
Appennino Bike Tour (la Ciclovia dell'Appennino)- come recita il 4^ rapporto sul cicloturismo di Legambiente - è la più grande direttrice di mobilità sostenibile del Paese, collegando la Dorsale con un itinerario di 3100 km su strade secondarie a basso traffico. Unisce 300 piccoli Comuni da Altare, in provincia di Savona, ad Alia, in provincia di Palermo, attraverso 14 Regioni, 33 Province e 56 aree protette tra Parchi e Riserve Naturali. Il percorso, che è stato reso riconoscibile con l'installazione della segnaletica Nord - Sud, realizzata in seguito all'emanazione del Dl Semplificazioni e al Decreto del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, per 1700 segnali e pannelli urbani ed extraurbani, crea una via d'accesso alle aree interne ed ai tanti piccoli borghi che caratterizzano l'Appennino. Ciò ha consentito di dare avvio al Piano Nazionale di Sviluppo Sostenibile della Dorsale e di iniziare a proporre sui mercati l'Appennino come un'unica destinazione turistica facilmente accessibile in bicicletta, caratterizzata da un'offerta autentica, ricca di tipicità culturali ed eno-gastronomiche ed immersa in un patrimonio naturale di enorme valore.
La realizzazione di una progettualità cosi' ampia è stata possibile grazie al positivo avvio avuto nel 2017, al G7 Ambiente di Bologna, quando l'idea del progetto è stata presentata, con il supporto del Ministero dell'Ambiente, come strategica per lo sviluppo delle aree interne del Paese. Il sostegno istituzionale dello stesso Ministero dell'Ambiente ha consentito di identificare e selezionare le 44 tappe e dare avvio all'iter istituzionale. Nel corso di sette anni di lavoro, anche grazie a un impegno bi-partisan che saliva dai territori, è stato da un lato portato avanti l'iter legislativo; dall'altro, attraverso la cooperazione su ogni territorio di Sindaci, Associazioni del terzo settore, Parchi e tecnici esperti in progettazione del territorio, è stato possibile individuare il miglior percorso a basso traffico che collega le singole tappe.
I prossimi passi del progetto prevedono per il 2025, a completamento della direttrice principale, l'installazione della segnaletica di ritorno Sud - Nord e lo sviluppo, attraverso i segnali approvati dal Ministero, di rami secondari di collegamento che consentiranno di costruire una rete ciclabile nazionale, in connessione con la direttrice principale, per mettere in rete gli oltre 1400 Comuni dell'Appennino.