AGI - "Un volto da antico eroe, esteta del gol: in sforbiciata, in volata, di tacco, di potenza, a mezza altezza. Nessuno come lui". Giancarlo De Sisti, ex calciatore di Roma e Fiorentina, campione europeo nel 1968 e quindi compagno di squadra in nazionale di Gigi Riva, ricorda con AGI il campione scomparso.
"È una cosa maledetta - aggiunge - non è possibile che un uomo cosi forte che sembrava aver superato i problemi avuti precedentemente, cedesse all'improvviso. Che quel cuore di ferro, impavido, quell'uomo mai fermato da un avversario, cedesse cosi".
La sua morte, dice ancora De Sisti, "è impensabile e dolorosa per chi gli stava vicino e lo ha apprezzato come me, che ci ho giocato insieme. Le mie 29 partite in nazionale le ho fatte con lui. Avere Gigi Riva in squadra era una bellezza. Sapevi che un gol o due ci uscivano. Era un campione silenzioso e divertente insieme. Ma serio. Ed era un vero esteta del gol oltre che un campione come persona: ha rinunciato a una montagna di soldi per restare con i suoi amici sardi".
Ricordi? "Tanti - prosegue - tanti momenti vissuti divertendoci ma poi, quando lo facevano arrabbiare diceva: 'ora dobbiamo esseri seri'. Ecco, quello era il momento di stargli a distanza. A Città Del Messico, complice anche il fattore clima, l'aria rarefatta, faceva fatica come tutti. Quando non c'era attività era difficile tirarlo fuori dal letto. Le energie che poneva in campo, tante energie, doveva recuperarle. Se oggi c'è qualcuno che gli somiglia? No, direi che è stato inimitabile. Era strapotente nel tiro, aveva potenza di gambe e braccia. Una faccia da eroe antico, agilità che aveva nel fare gol in sforbiciata, a mezza altezza, elasticità di potenza... e chi le sapeva fare quelle cose? A Città del Messico Juliano e io che avevamo un tiro normale, complice l'aria rarefatta, rimanevamo sorpresi dai nostri tiri... ci dicevamo: ma quando mai in Italia tiriamo cosi forte... Poi arrivava lui insieme a Pierino Prati, e arrivavano siluri veri e propri. Missili terra-aria. Gigi era cosi - conclude De Sisti - e quello fu un periodo bellissimo".