AGI - Buona la prima, seppur con tanta sofferenza nel finale, per Daniele De Rossi sulla panchina della "sua" Roma. I giallorossi battono un orgoglioso Verona all'Olimpico nel primo anticipo della 21 giornata di Serie A: finisce 2-1 grazie al ai gol nel primo tempo di Lukaku e Pellegrini, mentre nella ripresa serve a poco la rete ospite di Folorunsho, a cui precedentemente ne era stata annullata un'altra.
Per i gialloblu pesa anche un rigore fallito da Djuric sul 2-0. Dopo tre giri a vuoto in campionato e il derby perso in Coppa Italia, i capitolini tornano a sorridere salendo a 32 punti in classifica, mentre gli uomini di Baroni restano terzultimi a quota 17.
Incoraggiante l'avvio dei giallorossi che già all'8' costruiscono la prima palla gol: Bove imbuca alla grande per Karsdorp che preferisce fare da sponda per Lukaku anzichè tirare da due passi, poi il destro del belga viene murato dalla difesa. Il vantaggio capitolino arriva al 19', quando Lukaku stavolta non sbaglia di mancino su appoggio di El Shaarawy, dopo una palla recuperata da Pellegrini.
Passano pochi minuti e la Roma trova anche il raddoppio, firmato proprio da Pellegrini ancora su assist di El Shaarawy, a seguito di un traversone da destra di Lukaku.
La reazione del Verona s'intravede soltanto nella ripresa: al 56' i gialloblu troverebbero il gol per riaprire il match con Folorunsho, ma l'arbitro punisce una spinta dell'ex Lazio su Karsdorp. Al 63' pero' si ripresenta l'episodio per le speranze ospiti, con un calcio di rigore fischiato per mano di Llorente punito dal Var: dal dischetto Djuric spreca tutto calciando alle stelle e lasciando invariato il risultato. La squadra di De Rossi si salva ma rallenta i ritmi e non riesce più a gestire la manovra, cosi' al 76' gli scaligeri riescono comunque ad accorciare le distanze con Folorunsho, che calcia dalla lunga distanza sorprendendo un incerto Rui Patricio.
Nel finale è pura sofferenza per la Roma che fatica terribilmente a ripresentarsi in avanti, così è costretta fino al triplice fischio a difendersi con le unghie e con i denti sui disperati assalti avversari.
Il tabellino
ROMA (4-3-3): Rui Patricio 5.5; Karsdorp 6, Huijsen 6.5, Llorente 6, Spinazzola 6 (28'pt Kristensen 6); Bove 6, Paredes 6, Pellegrini 7; Dybala 5.5 (13'st Zalewski 6), Lukaku 7, El Shaarawy 6.5 (36'st Belotti sv). In panchina: Svilar, Boer, Golic, Oliveras, Celik, Pagano, Pisilli, Joao Costa. Allenatore: De Rossi 6.5.
VERONA (4-2-3-1): Montipo' 6; Tchatchoua 6, Magnani 5.5, Dawidowicz 5, Cabal 5.5; Folorunsho 6.5, Serdar 6; Mboula 5 (1'st Bonazzoli 5.5), Suslov 5.5, Saponara 5 (32'st Cruz 5.5); Djuric 4.5 (32'st Henry 5.5). In panchina: Chiesa, Perilli, Amione, Charlys, Calabrese, Cissè. Allenatore: Baroni 6
ARBITRO: Sacchi di Macerata 5.5. RETI: 19'pt Lukaku, 25'pt Pellegrini, 31'st Folorunsho.
NOTE: Pomeriggio sereno, terreno di gioco in buone condizioni. Al 19'st Djuric sbaglia un calcio di rigore. Ammoniti: Paredes, Dawidowicz, Folorunsho, Llorente. Angoli 1-2. Recupero: 3', 5'.
De Rossi, molto contento. C'è molto lavoro da fare
"Ho ringraziato la gente a fine partita, non potrei essere più contento. Mi è piaciuto molto il primo tempo, nel secondo siamo stati più lenti e prevedibili": in queste parole tutta la gioia di Daniele De Rossi dopo la vittoria casalinga contro il Verona, nel match del suo debutto sulla panchina della Roma.
"È stato piacevole il ritorno, ma c'era anche tensione perchè c'è un grande lavoro da fare", ha aggiunto l'ex 'Capitan futuro', "la seconda carriera nella Roma mi è stata donata. Ora sulle mie spalle c'è l'amore di questa gente. Era giusto salutarli per il benvenuto. Giocando meglio il secondo tempo avremmo trasformato i fischi in applausi. Dobbiamo essere comunque contenti e ricreare entusiasmo. Anche soffrendo la squadra ha lottato, ha dimostrato di tenerci".
"Dybala sentiva qualcosa già prima della partita, non dovrebbe essere niente di grave. Non era libero di spingere. Spinazzola forse qualcosa si è fatto, ma niente di gravissimo", dice il tecnico che sul gioco dei suoi, ha già le idee chiare.
"Penso che sia importante la gestione della palla, se lo facciamo velocemente e con l'idea di superare la pressione dell'avversario ha senso. Altrimenti addormentiamo la partita e ci addormentiamo noi. Abbiamo dimostrato di tenere molto a vincere questa partita".
A fine partita sotto la Sud come ai vecchi tempi. "Il saluto de tifosi verrà messo nell'album dei ricordi. Mi è stata donata una seconda carriera con la Roma, vediamo quando durerà. Me la devo godere dando il 100%. Sono andato a salutare sotto la curva per il benvenuto che mi hanno tributato", dice De Rossi che poi spende parole importanti per capitan Lorenzo Pellegrini: "è uno dei talenti più grandi che abbiamo in Italia, deve ritrovare continuità nelle partite e riempire l'area di rigore. Ricopre il mio stesso ruolo, quando le cose non vanno bene è giusto che noi romani veniamo messi davanti alle nostre responsabilità. Lui se ne fa carico senza problemi, è cresciuto e maturato molto in questi anni. Sono molto contento, mi è piaciuto tantissimo nel primo tempo".
All'Olimpico striscioni per Mou, applausi per De Rossi
All'Olimpico per Roma-Verona il tifo giallorosso ha dato vita a un'inedita manifestazione d'amore sia verso un allenatore appena esonerato che verso il suo sostituto: ben sei striscioni sono stati esposti per Josè Mourinho, salutato con ripetuti cori anche durante la partita, ma ci sono stati applausi e canti anche per l'ex 'Capitan futuro' chiamato dai Friedkin per sostituirlo.
"Hai difeso la nostra Roma, ci hai portato alla vittoria. Josè Mourinho eterna gloria!", recitava uno striscione in Tribuna Tevere.
"Le corse e i sorrisi che ci hai regalato, tutte le volte che ti sei schierato, per il tuo romanismo sarai sempre rispettato. Grazie mister", era scritto su un altro esposto in curva Sud. Il tecnico portoghese ovviamente non era allo stadio ma ha salutato alcuni tifosi che lo hanno intercettato in Via del Corso: "Vi voglio bene", ha detto ai supporter che hanno postato selfie e video sui social.
Il pubblico è stato freddo con la squadra e ha fischiato molti giocatori alla lettura della formazione, con le sole eccezioni di Dybala, Lukaku e Bove.