AGI - Luca Moroni si è laureato per la terza volta, la seconda consecutiva, campione italiano assoluto di scacchi. Il brianzolo, con questo successo, ha inoltre superato la fatidica quota dei 2600 punti Elo, un traguardo che lo proietta all'interno dell'élite scacchistica mondiale. Un traguardo desiderato, sfiorato più volte, e infine raggiunto dopo anni di lavoro e sacrifici. Tutto con uno sprint iniziato quest'estate, dopo un inizio di 2023 molto difficoltoso e problematico.
Chi segue le gesta del 'Moro', come lo chiamano i suoi tifosi, sa quanto ci tiene a fare bene, a migliorarsi, a raggiungere gli obiettivi che si pone. Tutto senza mai dimenticarsi del territorio da cui proviene, delle scuole e dei ragazzi, del numero sempre maggiore di giovani che lo vedono come un modello.E non stupisce, in questo senso, la forza della community che è riuscito a creare, soprattutto su Twitch e Telegram, con tanti appassionati che tifano per lui commentando 'live' le sue partite. Un fenomeno, quello del 'tifo da social' che si è ripetuto anche durante il campionato italiano.
La svolta
Prima dell'estate ci eravamo sentiti per un programma radio e l'umore era molto diverso da quello di oggi. "Partiamo da un presupposto: sono juventino, tifo Ferrari e ho perso 30 punti alla Mitropa Cup", mi disse subito, sorridendo. Era solo giugno ma sembra un'altra epoca, lontanissima. E nonostante quel periodo complicato la sua voce era ferma e decisa. Quasi fiduciosa. Forse anche per il buon risultato allo Sharjah Masters 2023, da cui il Moro era appena tornato. "Il primo segnale di svolta nell'anno?", azzardai allora. Per fortuna è stato davvero così.
Durante il torneo negli Emirati Arabi, Moroni superò Sindarov e ottenne diverse patte prestigiose come quella con l'indiano Vidit, uno degli ultimi a qualificarsi al torneo dei Candidati, il torneo più prestigioso al mondo perché elegge lo sfidante al titolo mondiale.
Nei mesi estivi era arrivata poi la vittoria della seconda tappa del Romanian Grand Prix, davanti a giocatori come Warmerdam e Kollars e poche settimane fa, infine, l'ottima performance agli Europei per Nazioni, con la casacca azzurra. Una manifestazione chiusa per Moroni con una vera lotta per il podio tra le 'seconde scacchiere', sfumato solo per via della sconfitta con il fortissimo giocatore azero, Mamedov, all'ultimo turno.
Moroni, del resto, è ben consapevole che ad alti livelli gli scacchi sono così, come una danza. Si fa qualche passo in avanti, poi si torna un po' indietro, poi ancora avanti e ancora indietro. Ogni sconfitta è propedeutica a una nuova vittoria. Tutto, compresi i passi falsi, serve per raggiungere l'obiettivo finale.
"È davvero un motivo di grande orgoglio personale aver riconfermato il titolo", mi ha raccontato oggi, dopo i festeggiamenti. "Soprattutto vincerne due di fila". Per Moroni il campionato italiano "è un po' come la Champions League dove ci sono tante squadre molto forti. Ci sono tanti Grandi Maestri e alla fine ognuno di loro può vincere. Sulla singola settimana può succedere di tutto".
Vincere non è così scontato, confermare un titolo è una vera impresa. Soprattutto se, durante le prime fasi del torneo, arriva una sconfitta importante come quella che Morini ha subito al quarto turno da Lorenzo Lodici, altro candidato al successo finale, che poteva compromettere il torneo.
Ma la costanza di gioco ha pagato e, nonostante quel passo falso, il 23enne si è dimostrato il più continuo, il più solido, e il più in forma. Lo raccontano bene le vittorie contro Sebastian Iermito, Sabino Brunello, Gabriele Lumachi, Artem Gilevych, Francesco Sonis, Alessandro Santagati e Valerio Carnicelli. E le patte con Alberto David, Danyyl Dvirnyy e Pier Luigi Basso. Un percorso (quasi) netto.
I 2600 punti, finalmente
"Il titolo italiano è sicuramente importante ma i 2600 punti Elo sono un obiettivo che volevo raggiungere da tanto tempo, soprattutto dopo un inizio d'anno difficile. Dopo la Mitropa Cup ero sceso a 2530. Sembrava un anno davvero terribile ma poi sono riuscito, continuando a lavorare, a migliorare, a tornare ai livelli di prima. Anzi, sono andato anche oltre". Moroni parla di una necessaria "svegliata presa a febbraio" che gli ha permesso di "giocare molto meglio e vincere qualche torneo".
Un regalo di Natale anticipato. "Sì, passo le vacanze tranquillo, sereno, sicuramente felice". E sapendo perfettamente che tutto questo è solo un punto di partenza per quello che verrà. "Nel 2024 entrare nella top 100 mondiale potrebbe essere un obiettivo forse troppo azzardato però ci proverò".
Sicuramente la volontà è quella di avvicinarsi sempre più a quella soglia, ridurre il gap. "I 2650 sono il prossimo obiettivo ma non voglio mettermi un limite di tempo per arrivarci. Lo sport, come sappiamo, non funziona così". Ma la ricetta è sempre la stessa: "Lavorerò duro per raggiungerlo".
Una conferma anche nel femminile
Nel Femminile è arrivata un'altra conferma: la modenese, di origine russa, Olga Zimina, 41 anni, anche lei al terzo titolo, a cui si deve sommare quello non ufficiale del 2020, disputato online. Zimina ha vinto tutte le partite, tranne quella con Marina Brunello, finita patta. Decisiva la patta della Brunello all'ultimo turno, che ha consegnato il titolo alla Zimina. Terza Elena Sedina, comasca di origine ucraina, quarta la bergamasca Elisa Cassi, che conquista così il titolo italiano Under 20 Femminile.
Combattutissimo il torneo Under 20 che si è deciso all'ultima partita quando il Campione italiano Under 18 Simone Pozzari, legnanese, ha battuto il trevigiano Joshuaede Cappelletto, che lo sopravanzava di mezzo punto, e si è aggiudicato così il titolo. Terzo il senese Francesco Bettalli, che aveva iniziato con un 4 su 4. Da notare la buona prova del bergamasco Leonardo Vincenti, 11 anni, il più giovane Maestro d’Italia, che ha totalizzato 2,5 punti giocando alla pari con tutti gli avversari.