AGI - Reduce dal colpaccio al Maradona contro il Napoli scudettato, la Lazio non riesce a concedersi il bis all'Allianz Stadium contro la Juventus. I bianconeri, autori di una prestazione convincente e trascinati da un super Vlahovic, s'impongono 3-1 centrando il terzo successo in quattro gare. Decidono appunto la doppietta del centravanti serbo (quarto centro in campionato) e il sigillo di Chiesa, mentre ai biancocelesti non basta la fiammata di Luis Alberto.
In attesa del derby di Milano, la squadra di Allegri sale al primo posto a 10 punti, mentre gli uomini dell'ex Sarri, costretti al terzo ko, restano fermi a quota 3. Passano dieci minuti dal fischio d'inizio e i bianconeri passano avanti con una bella girata di Vlahovic, che si avvita con il destro su assist di Locatelli pescando l'angolino dove Provedel non può arrivare. Forti del vantaggio i padroni di casa continuano a fare la gara, spaventando ancora gli ospiti con una conclusione di Kostic alzata in corner dal portiere.
I biancocelesti invece fanno fatica a proporsi in zona offensiva e soltanto al 25' creano la prima vera chance con Kamada, che tenta un mancino in controbalzo chiamando Szczesny all'intervento. In quello che sembra essere il momento migliore della squadra di Sarri, la Juventus trova comunque la fiammata per il raddoppio: la firma è quella di Chiesa, che indovina un collo esterno mancino su tocco di Rabiot facendo esplodere lo Stadium.
Ad inizio ripresa gli uomini di Allegri sfiorano anche il tris con Rabiot, il cui colpo di testa viene murato da pochi passi da un reattivo Provedel a seguito di una sponda aerea di Gatti su corner di Kostic. La Lazio resta a galla e al 64' la riapre con un bel gol di Luis Alberto, ma è una speranza che dura pochi attimi, perché appena tre minuti più tardi è ancora Vlahovic a prendersi la scena: il serbo controlla di petto un lancio dalle retrovie, addomestica il pallone tra due avversari e dal limite esplode un destro che s'infila all'angolino.
Doppietta, tris bianconero e gara praticamente in archivio. Nel finale la Juve sfiora anche il poker con il neo entrato Weah, che praticamente sulla linea di porta mette alto dopo la bella sponda di Milik.