AGI - Il governo somalo ha sospeso il presidente della federazione atletica nazionale, accusandolo di aver ridicolizzato il Paese, perché ha fatto correre, alle Universiadi estive, una giovane somala che non è "né atleta né sprinter". È l'epilogo di un episodio che, filmato dalle telecamere, ha fatto rapidamente il giro del mondo. Ai 100 metri piani, la giovane - che indossava l'hijab e una tuta con i pantaloni lunghi - ha tagliato il traguardo più di 10 secondi dopo la vincitrice; e ha segnato - suo malgrado - il nuovo record negativo sui 100 metri, il più lento di sempre in una competizione internazionale.
Che la ragazza - identificata come Nasra Abukar Ali - fosse in difficoltà si è capito subito perché, ai blocchi di partenza, si è chinata in maniera piuttosto rigida mentre guardava le altre per capire dove infilassero le scarpette. Dopo una partenza pesante, Ali, che era in corsia tre, è subito finita molto indietro al gruppo tanto da sparire subito dall'inquadratura televisiva; quando la brasiliana Gabriela Mourao ha tagliato il traguardo, la telecamera è tornata indietro per trovare Ali, che ha arrancato fino al traguardo con un tempo di 21,81 secondi.
Il video della performance di Ali - al primo turno dei Giochi Universitari Mondiali che quest'estate si tengono a Chengdu, in Cina - è circolato tantissimo social media: tra i somali, in particolare, ci sono state battute ma anche indignazione perché l'accaduto è stato citato come tipico esempio dell'incompetenza e della corruzione del governo di Mogadiscio. Tra l'altro l'Associazione delle università somale ha fatto subito sapere di non aver inviato alcuno sprinter alle universiadi.
Il ministro dello sport, Mohamed Barre Mohamud, si è scusato per l'imbarazzo, ma ha anche accusato Khadija Aden Dahir, il presidente della Federazione, di abuso di potere, nepotismo e "diffamazione del nome della nazione sulla scena internazionale". Tra le ipotesi circolate è che la ragazza sia un membro della famiglia di Khadija Aden Dahir.