AGI - Jannik Sinner, numero 8 del mondo e più forte tennista italiano arriva agli Internazionali BNL di tennis di Roma accompagnato da grandi aspettative. Il pubblico spera di vedere un italiano in finale dopo 45 anni (tra gli uomini fu Adriano Panatta a raggiungere l'ultima finale nel 1978, perdendo in cinque combattutissimi set con Bjorn Borg).
Incontrando la stampa alla vigilia del suo debutto, domani contro Kokkinakis, come sempre fa professione d umiltà ma non nasconde di sentirsi forte. "Non mi piace fare paragoni con altri giocatori - spiega - credo che tanti prima di me abbiano fatto cose importanti. E per raggiungere quell'obiettivo c'è tanto lavoro da fare. Io sono qua per vincere più partite possibili - aggiunge - c'è pressione ma è una pressione positiva con la gente che mi vuole bene, che mi spinge soprattutto nei momenti di difficoltà in campo. Il pubblico è una carta che puoi usare quando giochi".
"L'ho visto a Torino e in Coppa Davis - prosegue il campione azzurro - dobbiamo essere intelligenti a usare questa carta, questo è una cosa in più che abbiamo. Credo che il pubblico italiano sia unico. C'è pressione ma mi sento pronto, mi sono allenato bene e cercherò di fare del mio meglio. Darò tutto quello che ho fisicamente e mentalmente - conclude - poi vediamo chi posso battere e chi mi può battere".
Jannik Sinner presenta la collezione per Pigna di cui è testimonial, con quaderni, diari, astucci, matite, penne, kit gomme e tutto l'occorrente per gli studenti a cui si rivolge l'azienda che ha appena firmato un contratto di un anno con la Fitp. Martedì per lui bagno di folla durante l'allenamento con Novak Djokovic. Oggi il 21enne tennista altoatesino è un simbolo per molti ragazzi. Si sente un esempio?
"L'esempio è il risultato di quello che è stato prima - spiega - io devo tanto alla mia famiglia, ai miei genitori anche un po' le scelte che ho fatto perché sono andato via da casa molto molto presto. Ho investito tanto per seguire la mia passione che ora fortunatamente è il mio lavoro. Ovviamente vedere i bambini felici quando tiro una pallina ti fa capire quello che sei per loro - aggiunge - e per me è la cosa più importante. Poi, ovviamente, devi andare in capo e vincere le partite. Però diciamo che il risultato in questo momento è che in Italia mi sento un esempio perché sono giovane, ho una mia personalità che alla gente piace. Però quello che sono ora parte tutto da prima", conclude.