AGI - Concentrati sull’ottimo inizio di stagione di Jannik Sinner, vincitore a Montpellier, finalista a Rotterdam (e ritirato per l’influenza pochi minuti prima di scendere in campo a Marsiglia) gli appassionati di tennis hanno un po' perso di vista le altre due punte di diamante del plotone azzurro: Matteo Berrettini e Lorenzo Musetti, che hanno attraversato un febbraio con due scelte agli antipodi. 'Scomparso' il primo, vittima di cocenti sconfitte il secondo. Un febbraio, comunque difficile per entrambi, il che, alla vigilia del “Sunshine Double”, ovvero dei tornei di Indian Wells e Miami, potrebbe anche essere un dato preoccupante.
Matteo Berrettini, un anno fa al numero 6 della classifica mondiale, il suo best ranking, e oggi sceso al 24mo, rientrerà in campo la prossima settimana ad Acapulco. È apparso per l’ultima volta a metà gennaio al primo turno dell’Australian Open nell’epico match quando è stato battuto al quinto set da Andy Murray, e quindi ha deciso di saltare del tutto la trasferta sulla terra sudamericana: scelta quanto mai condivisibile per un giocatore dal fisico muscolarmente possente ma al contempo fragile.
L’anno scorso Matteo giocò a Rio: tra l’altro giustificando il viaggio in Brasile con motivazioni familiari: c’era una nonna da andare a trovare. Ma quella scelta si rivelò fallimentare tanto è vero che oltre a non portare significativi vantaggi di classifica pregiudicò anche i seguenti e assai più importanti tornei americani: si ritirò contro Tommy Paul ad Acapulco, finì ko contro Kecmanovic a Indian Wells e non giocò a Miami per un problema alla mano destra.
Quest’anno Matteo ha scelto di utilizzare il tempo (lungo) fra Melbourne e il nordamerica per lavorare sulla condizione fisica. Scelta perfettamente funzionale ai due grandi obiettivi che si è posto quest’anno: disputare una grande stagione sull’erba, dove è uno dei primi tre giocatori al mondo, e conquistare un posto per le Finals di Torino. Obiettivi che richiedono una macchina-fisico che non debba fermarsi ogni due mesi per recuperare dopo qualche infortunio. Tutto sacrosanto se non fosse che contestualmente alla sua scomparsa dai campi Matteo ha riempito gli schermi (italiani e non) con la sua immagine: testimonial col fratello Jacopo di una nota compagnia telefonica, protagonista di un episodio della nuova serie di ‘Break Point’ su Netflix.
Ma, soprattutto, ha dominato i social e le cronache gossippare (con tanto di ampio servizio su ‘Chi’) per la sua storia sentimentale con Melissa Satta, showgirl acchiappa- clic con la quale è stato fotografato a San Siro, in giro per Milano e a Montecarlo, tra baci, abbracci e lei in campo mentre il campione si allenava, anche per fugare le voci di crisi dovuto al sibillino warning (“Chi ti vuole ti cerca, chi ti ama ti trova, chi non vuole perderti fa di tutto. Il resto sono solo scuse”) che lei aveva pubblicato sui social.
Un’esposizione mediatica extratennistica costata una dura reprimenda da parte di Nicola Pietrangeli, grande vecchio del tennis italiano, che, paragonandolo a Panatta ha accusato Berrettini di pensare troppo alle pubblicità e alla donne e poco al tennis. Probabilmente, invece, Matteo con il suo coach Vincenzo Santopadre ha preparato la stagione compiendo la scelta migliore possibile. Comunque quella che lo metterà in condizione di giocarsi (sfortune a parte) nei prossimi mesi la possibilità di tornare tra i top ten.