AGI - La vittoria di martedì scorso per 1-0 sul Laval tiene ancora accesa una speranza per i verdi più famosi di Francia. Il Saint Etienne, ultimo in Ligue 2, vuole evitare una nuova retrocessione dopo quella dolorosissima dello scorso anno che ha interrotto 18 anni di fila nella massima serie. Ma il terzo club più titolato di Francia dopo Psg e Marsiglia, vincitore di 10 campionati, langue all'ultimo posto nella seconda serie con appena 15 punti in 18 partite, frutto di quattro vittorie, sei pareggi e otto sconfitte. Per salvarsi dovrà issarsi dal 20mo al 16mo posto perché le retrocessioni sono quattro.
I tifosi contestano squadra e proprietà e una parte di loro ha deciso di boicottare il 'calderone', come è soprannominato il calorosissimo stadio Geoffroy Guichard.
Nel mirino ci sono il direttore generale Jean-François Soucasse, il suo vice Samuel Restem e il coordinatore sportivo Loïc Perrin, una triade che nelle ultime finestre di mercato non ha mai azzeccato gli acquisti. Sulla graticola c'è ovviamente anche l'allenatore Laurent Batlles, arrivato in estate.
I giorni di gloria sono lontani per 'Les Verts', che quest'anno festeggiano i 90 anni: l'ultimo campionato fu vinto nel 1981-82, quando ci giocavano Michel Platini, Johnny Rep, Patrick Battiston e Jean Castaneda. Nel 2012-13 era arrivata la Coppa di Lega, torneo minore rispetto alla Coppa di Francia sospeso dal 2019, grazie a un gol di Brandao nella finale contro il Rennes. In quella squadra allenata da Christophe Galtier, ora al Psg, giocavano calciatori del calibro di Aubameyang, Guilavogui, Ruffier, Clerc, Zouma e l'eterno capitano Loic Perrin.
Oggi il club del sud-est della Francia sembra allo sbando. L'ex allenatore Pascal Dupraz, retrocesso lo scorso anno, ha puntato il dito contro una piccola frangia ultrà composta di "30/40 persone che fanno regnare il terrore" attorno alla squadra. Il riferimento è anche al triste epilogo dello spareggio salvezza perso in casa con l'Auxerre ai rigori, a cui fece seguito un fitto lancio di lancio di fumogeni e una serie di violenze che causarono il ferimento di 14 poliziotti, 17 tifosi e due giocatori ospiti.
Per l'Asse, acronimo della squadra della città di 171mila abitanti capoluogo del dipartimento della Loira, c'è ancora la speranza di raddrizzare la stagione, anche con gli acquisti invernali come il portiere Gautier Larsonneur. Finire nello Championnat National, la terza divisione, potrebbe assestare un colpo fatale al club che nel 1976 arrivò a giocarsi la finale di Coppa dei Campioni contro il Bayern Monaco.