AGI - Si complicano le posizioni di Emanuela Maccarani, allenatrice della 'Farfalle' della ginnastica ritmica azzurra, e di Olga Tishina, sua assistente in nazionale e all'Accademia Internazionale della Ritmica di Desio. Dopo essere state iscritte nel registro degli indagati della Procura di Monza nell'ambito della vicenda sui presunti maltrattamenti alle giovani ginnaste, oggi Maccarani e Tishina, russa di origine, sono state rinviate a giudizio anche dalla giustizia sportiva. Come ha appreso l'AGI, questa mattina il provvedimento è stato inviato alle due tecniche dalla procura della Federazione Ginnastica d'Italia (Fgi). Il 'caso ginnastica' era scoppiato due mesi fa. Alcune ex ginnaste della ritmica, in passato allieve della struttura tecnica di Desio, avevano denunciato di aver subito vessazioni, offese e maltrattamenti psicologici.
Il provvedimento è stato emesso a seguito delle audizioni della procura federale iniziate lo scorso 30 ottobre proprio all'Accademia Internazionale di Desio e che si erano concluse il 29 dicembre 2022. Le audizioni hanno interessato tutti i soggetti che, a vario titolo, hanno frequentato la palestra della località brianzola negli ultimi cinque anni. Alla direttrice tecnica della nazionale Maccarani e alla sua assistente vengono contestati pesanti addebiti.
Nel periodo compreso fino all'estate 2020, secondo la procura federale, le due allenatrici hanno "adottato metodi di allenamento non conformi ai doveri di correttezza e professionalità, ponendo in essere pressioni psicologiche e provocando in alcune ginnaste l'insorgere di disturbi alimentari e psicologici". Maccarani, 56 anni, milanese, è l'allenatrice più titolata della storia della ritmica italiana (8 ori mondiali, un argento olimpico ad Atene 2004, e due bronzo olimpici a Londra 2012 e Tokyo 2020), Ufficiale dell'Ordine al Merito della Repubblica italiana, attuale membro della Giunta nazionale del Coni. Il responso della procura federale è stato firmato e condiviso dal procuratore federale Michele Rossetti, dai colleghi avvocati Lorenza Mel e Giorgio Papotti, costituiti in pool con il sostituto della procura generale del Coni e quarta firmataria, avvocatessa Livia Rossi.
Il provvedimento è in linea con i tempi previsti ed in anticipo rispetto alla giustizia ordinaria, ancora in fase di indagini preliminari. Il procuratore federale Rossetti, che sta collaborando anche con la procura di Monza, ha ritenuto dunque l'impianto accusatorio sufficiente per procedere ad aprire un giudizio nei confronti delle allenatrici. Le parti e i loro legali potranno, entro venti giorni, presentare la loro linea difensiva o chiedere di essere ascoltate personalmente. In caso di deferimento sarà il Tribunale federale a decidere l'assoluzione o la condanna che può prevedere dall'ammonizione all'ammenda, passando alla sospensione da quindici giorni a due anni fino alla radiazione.
Al momento la loro posizione, sia nella giustizia ordinaria che in quella federale, è ancora da approfondire ed in assenza di una chiara condanna proseguono il loro lavoro, anche in virtù della fiducia delle atlete della nazionale. Al di là del gradimento delle 'Farfalle', che nel frattempo hanno ripreso ad allenarsi in vista degli impegni internazionali, Maccarani e Tishina potrebbero essere rimosse dall'incarico. Il calendario internazionale della ritmica del 2023 prevede cinque tappe di Coppa del mondo (la prima a marzo ad Atene), i Campionati europei a Baku in Azerbaijan dal 17 al 21 maggio e i Campionati mondiali a Valencia in Spagna dal 21 al 23 luglio.