AGI - Tra fase a gironi e ottavi di finale, ai mondiali di calcio in Qatar sono scesi in campo 60 calciatori che giocano in Italia. Tra i protagonisti più attesi si può parlare di Flop per il centrocampista del Napoli Piotr Zielinsk, anonimo in una Polonia con poco gioco, per il 'Toro' Lautaro Martinez, stranamente impreciso sotto rete, e per il difensore viola Nikola Milenkovic, non incolpevole in una Serbia colabrodo nelle retrovie.
Piotr Zielinski: Il 28enne centrocampista del Napoli non ha convinto in Qatar come tutta la nazionale polacca. La vetrina mondiale poteva essere l'occasione per togliersi di dosso l'etichetta di giocatore incostante e incompleto, ma non ci è riuscito a pieno, passando tanti minuti nel ricercare la posizione corretta in campo, risultando per lunghi tratti spaesato e senza idee.
L'unica scintilla il gol contro l'Arabia Saudita, ma dalla partnership con Lewandoswki ci si aspettava in più, e invece delle sue giocate ammirate in serie A neanche l'ombra. Soffre tremendamente la differenza di idee tra il gioco di mister Spalletti a Napoli e quelle del ct Czesaw Michniewicz.
Sulla valutazione mondiale del polacco grava in negativo il gol divorato contro la Francia agli ottavi, che avrebbe potuto cambiare le sorti dell'incontro.
Lautaro Martinez: Il bomber interista non ha sfruttato fino adesso l'occasione di imporsi definitivamente a livello mondiale. Partito dal primo minuto e con grandi speranze nel match d'esordio contro l'Arabia Saudita, il 25enne di Bahia ha messo segno due reti annullate per fuorigioco. Dopo una prestazione impalpabile contro il Messico, perde il posto da titolare a favore del giocatore del Manchester City Julian Alvarez.
Il Toro non è ancora riuscito a trovare la via del gol, sebbene abbia avuto delle ottime occasioni nei minuti finali contro l'Australia, che hanno denotato poca lucidità e confidenza davanti la porta. In sua difesa è intervenuto l'agente, dichiarando che il suo assistito è sceso in campo con delle infiltrazioni per il dolore alla caviglia.
Ad ogni modo l'Argentina è ancora in corsa per il titolo mondiale e Lautaro rimane comunque il secondo miglior marcatore del ciclo Scaloni, con 21 gol in 44 partite. Memoria, rispetto e fiducia che possa segnare il gol più importante.
Nikola Milenkovic: Pessimo mondiale per il difensore viola. La Serbia si presentava al mondiale come una delle possibili sorprese dato il suo enorme potenziale offensivo, reso vano da una difesa disattenta e fragile. Otto gol subiti in tre partite, numeri da horror che confermano tutta l'inadeguatezza del reparto difensivo.
Il 25enne serbo ha commesso troppi errori individuali, soprattutto nella partita contro il Camerun dove per due volte non ha tenuto la linea, permettendo ad Aboubakar di involarsi verso la porta. Molto nervoso nel match decisivo contro la Svizzera, cade nelle provocazioni di Granit Xhaka, andando a muso duro contro il giocatore di origini abanesi.
Un gesto apprezzato in patria ma che rischia di essere l'unico per cui verrà ricordato in questo mondiale, insieme all'intervento in scivolata con cui ha messo ko Neymar nella prima partita, spaventando milioni di tifosi brasiliani.