AGI - Medagliere stravinto con ben 35 podi, mai così tanti nelle precedenti 35 edizioni dei Campionati europei, almeno una medaglia in tutti gli stili, dal dorso alla rana, dallo stile libero ai misti passando alla farfalla, l'Italia si conferma sempre di più un Paese di nuotatori. Gli ultimi vent'anni per l'Italia è stato un crescendo. A dare una nuova immagine al 'nuoto perduto' azzurro erano state le Olimpiadi di Sydney 2000 con la doppietta nella rana (100 e 200 metri) di Domenico Fioravanti e le tre medaglie di Massimiliano Rosolino (oro nei 200 misti).
Nelle acque della piscina definita 'la più bella del mondo', quella dello 'Stadio del Nuoto' al Foro Italico a Roma, le nuotatrici e i nuotatori del Bel Paese hanno letteralmente trionfato mandando in tripudio le migliaia di spettatori occorse sugli spalti. In un medagliere con 20 Nazioni che hanno conquistato almeno una medaglia - meno della metà delle presenti - ai piedi di Monte Mario è risuonato ben 13 volte l'inno di Mameli (8 vittorie maschili e 5 femminili). Il medagliere vede anche 13 argenti e 9 bronzi. L'Italia si e' aggiudicata anche il Len Trophy con 1190 punti. Il precedente record a Budapest 2021 con 27 medaglie (5 ori).
A Roma solo nelle gare miste, ovvero con parità di sesso, il nuoto azzurro non ha conquistato il metallo o più pregiato. Trentacinque medaglie sono davvero tante e, anche se ci fosse stata la Russia, bandita dallo sport a seguito dell'invasione militare in Ucraina, le medaglie sarebbero state comunque tante. A Budapest lo scorso anno i nuotatori russi erano saliti 22 volte sul podio.
L'Ungheria, seconda Nazione nel medagliere, ha conquistato 15 podi salendo cinque volte sul gradino più alto. La Gran Bretagna è terza sempre con 15 medaglie ma un oro in meno. L'Olanda si conferma Nazione di tradizione con 11 podi (4 ori). Prima volta nel medagliere la Bosnia Erzegovina grazie alle due medaglie di Lana Pudar nella farfalla (oro nei 200).