AGI - L'Italia torna a fare la voce grossa nel Pentahlon moderno grazie a Elena Micheli che nella serata di sabato ha conquistato l'oro ad Alessandria D'Egitto.
Un'impresa che arriva 17 anni dopo Claudia Corsini, unica altra atleta azzurra ad aver vinto il titolo mondiale nello 'sport del soldato' nel 2005. È anche la conferma della bontà della scuola italiana, dopo un periodo di appannamento soprattutto tra gli uomini incapaci di ripetere i leggendari trionfi olimpici di Silvano Abba (Berlino 1936) e il doppio oro di Los Angeles nel 1984 per gli azzurri guidati da Daniele Masala.
La 23enne del Centro Sportivo Carabinieri, romana di nascita ma con radici reatine, era già stata argento iridato nel 2019 e due volte sul podio in World Cup in questa stagione (prima al Cairo e seconda a Budapest).
La preparazione con lo staff dei Carabinieri
Dopo aver deciso di non allenarsi con la Nazionale, si è completamente affidata allo staff sportivo dell'Arma e i risultati le hanno dato ragione. Al Cairo ha dominato tutte le prove e ha gestito il vantaggio nel 'laser run' (corsa e tiro) conclusivo, precedendo sul traguardo l'ungherese Michelle Gulyas. Bronzo all'atleta turca Ilke Ozyuksel.
Questo successo che fa ben sperare anche in vista delle Olimpiadi di Parigi del 2024, dove l'Italia punta a portare quattro atleti, due uomini e due donne, mentre a Los Angeles 2028 il pentathlon potrebbe sparire se non sostituirà l'equitazione con un'altra disciplina meno 'elitarià per i costi (sempre che gli Usa non insistano per eliminare del tutto una disciplina in cui non sono competitivi).
Elena ha conquistato tutti i 300 punti a disposizione nella prova di equitazione con un percorso netto, seguita dal bonus round di scherma nel quale ha aggiunto altre 4 lunghezze ai 235 punti già incassati col ranking round.
Il punto esclamativo è arrivato dal nuoto, nel quale eccelle, dove il primo posto con 2'0979 per 291 punti l'ha portata a scavare un solco decisivo.
Nalla 'laser run' il crono dell'azzurra è stato solo il settimo (11'5410 per 586 punti) ma ha potuto tagliare il traguardo con 1416 punti, prendendosi il titolo iridato davanti alla magiara Gulyas (1412) e alla turca Ilke Ozyuksel, bronzo a quota 1405.
"Sono felicissima di questo risultato, il mio primo titolo Mondiale", ha commentato la neo campionessa, "l'Egitto sembra essere un posto fortunato per me per gareggiare, dopo la vittoria al Cairo in World Cup. Sono contenta perché con il mio staff abbiamo lavorato tutto l'anno molto duramente per ottenere questo ed esserci riuscita è un sogno. Devo tutto a loro, sono contentissima. Grazie davvero, e grazie per tutto il supporto ricevuto qui dallo staff federale. Grazie a tutti i tecnici che mi seguono tutti i giorni, mi supportano e sopportano!".
La 'parabola fantastica'
"Sono estremamente contento di questa medaglia d'oro che mancava da 17 anni", ha commentato il direttore tecnico azzurro, Andrea Valentini, "estremamente contento per Elena, perché se lo merita per tutto il lavoro che fa, per la sua serietà e professionalità, e se lo merita in questa occasione per la gara che ha fatto".
"È un oro che fa bene a tutto il pentathlon italiano, dà morale a tutti noi addetti ai lavori e ci riporta in alto nelle gerarchie internazionali", ha sottolineato Valentini, "ci tengo a fare i complimenti allo staff personale di Elena che ha svolto un ottimo lavoro".
Entusiasta anche il presidente della Federazione Italiana Pentathlon Moderno, Fabrizio Bittner: "Fantastica la sua storia, fantastica la sua parabola grandiosa, eccezionale, non ci sono aggettivi per descrivere un'impresa del genere", ha commentato, "Elena Micheli entra nella storia dello sport del nostro Paese e la Federazione Italiana Pentathlon Moderno torna a vincere un titolo mondiale dopo anni. Quando lo staff tecnico e tutte le figure professionali di una Federazione lavorano in sinergia per garantire agli atleti di esprimersi al più alto livello, questo premia e in questo caso porta a risultati sperati ma sempre difficili da ottenere, e che quando si raggiungono sono veramente la ciliegina sulla torta di un percorso eccezionale".
L'Italia femminile ha chiuso al quinto posto nella classifica a squadre, vinta dalla Gran Bretagna. A trionfare, invece, nella finale maschile il britannico, campione olimpico a Tokyo, Joseph Choong. Argento per l'egiziano Mohamed Elgendy, bronzo all'ungherese Balazs Szep.
L'oro a squadre è stato vinto dalla Francia, davanti a Ungheria e Germania.