AGI - Roma, 28 lug. - Mancano poche ore all'inizio delle 44esime Olimpiadi di scacchi che si terranno a Chennai, in India, con 350 squadre iscritte, 188 nella categoria Open e 162 in quella femminile.
Un evento atteso 4 lunghi anni che torna, con numeri da record, dopo lo stop imposto dalla pandemia nel 2020 e una serie di tortuose vicissitudine extra-sportive che hanno costretto la federazione a spostare per ben due volte la sede ospitante: da Minsk, esclusa per le turbolenti vicende politiche interne ante 2020, a Mosca, con l'ulteriore spostamento imposto in seguito all'invasione dell'Ucraina da parte delle truppe del Cremlino.
Alla fine la scelta finale è ricaduta su Chennai, cittadina indiana da quasi 5 milioni di abitanti affacciata sul golfo della Bengala. Un premio per una nazione che ha investito molto sui suoi talenti scacchistici tanto da schierare ben 3 squadre in queste Olimpiadi, tutte con ambizioni di top ten.
L'altra faccia della moneta è rappresentato però dalle esclusioni eccellenti. I due candidati al titolo mondiale, Ian Nepomniachtchi e Ding Liren, non saranno presenti visto che la Russia (insieme alla Bielorussia) è stata esclusa per le già citate questioni belliche, mentre la Cina ha deciso autonomamente di non inviare la sua squadra.
Il motivo è rimasto oscuro anche se le misure di sicurezza contro il Covid, che negli ultimi mesi ha spaventato nuovamente Pechino, è per molti la ragione principale per questo passo indietro.
La Cina infatti ha vinto la medaglia d'oro sia nel 2014 che nel 2018. Favoriti d'obbligo, dunque, sono gli Stati Uniti che schierano una squadra di altissimo livello e con un punteggio Elo complessivo nettamente superiore alle altre compagini iscritte.
A seguire i padroni di casa dell'India e la Norvegia del 'dimissionario' campione del Mondo, Magnus Carlsen, assente nella manifestazione dal 2014. La Francia paga il forfait di alcuni dei suoi giocatori più forti, come Alireza Firoujza e Maxime Vachier-Lagrave e resta dietro ad altre nazionali come la Spagna, la Polonia, l'Ucraina e l'Azerbaigian.
E l'Italia? Gli azzurri (Vocaturo, Moroni, Sonis, Brunello e Lodici) occupano la 26esima posizione del ranking e mirano a scalare più posizioni possibili collocandosi, anche per la giovane età, come mina vagante del torneo.
Stesso discorso per la squadra femminile (Brunello, Zimina, Gueci, Raccanello e Cassi), 25esima nella classifica di partenza ma con speranze di stupire molte rivali più esperte. Qui le favorite sono l'India, l'Ucraina, la Georgia, il Kazakhstan e la Polonia.
Il torneo, che segue per gli accoppiamenti il sistema svizzero, inizia venerdì 29 luglio. I turni sono 11, ed è previsto un unico giorno di riposo, il 4 agosto. L'esordio dell'Italia sarà con Suriname.
I match si svolgono tutti alle 11.30 ora italiana (le 15 a Chennai), tranne l'ultimo, il 9 agosto, che inizierà alle 6.30. La nazionale azzurra, come ha ricordato la Federscacchi sui propri social, ha partecipato a quasi tutte le edizioni delle Olimpiadi non riuscendo mai però a salire, come squadra, sul podio.
Il miglior risultato in assoluto risale proprio alla prima edizione, Londra 1927, in cui la formazione composta da Stefano Rosselli del Turco, Mario Monticelli, Massimiliano Romi e Antonio Sacconi arrivò decima su sedici partecipanti.
"Dal 1952 al 1976 - ricorda ancora la FSI - viene utilizzata una formula a eliminazione e selezione delle formazioni migliori, ma l'Italia non riesce mai a partecipare al girone finale, quello dei migliori. Con l'adozione del sistema svizzero, nel 1978, si torna alla classifica unica, e gli azzurri colgono ottimi risultati nel 1988 (14esimi, con Mariotti, Braga, Godena, D'Amore, Arlandi e Tatai) e nel 2012 (15esimi con Caruana, Godena, Brunello, Vocaturo e Dvirnyy)".Oggi l'italo-americano Fabiano Caruana gioca in prima scacchiera con gli Stati Uniti.
In ambito femminile, invece, "dopo un eccellente risultato ottenuto a Lucerna nel 1982, con un 18esimo posto (Pernici, Iacono, Deghenghi, Moscatiello)", la migliore prestazione è quella del 2008, "dove la squadra composta da Sedina, Zimina, Ambrosi, Brunello e De Rosa, conquistò un clamoroso dodicesimo posto".