AGI - “Gli scacchi sono attualmente inserite tra le discipline sportive associate del Coni ma credo che la loro ambizione debba essere quella di ottenere il riconoscimento di 'Federazione Sportiva Nazionale'”. Luigi Maggi, presidente della Federazione Scacchistica Italiana, fa un bilancio con AGI dei suoi primi 18 mesi di mandato.
“Gli scacchi in passato hanno già avuto questo riconoscimento. La FSI ha una storia di 102 anni, con un percorso complesso. Sono stati fatti tanti passi in avanti ma anche, purtroppo, qualche passo indietro. Ora dobbiamo puntare a questo obiettivo perché abbiamo tutte le caratteristiche per essere riconosciuti come federazione sportiva”.
La pandemia, i lockdown, lo sviluppo e l’esplosione di app come chess.com e lichess hanno contribuito a dare nuova linfa a un movimento che, anche in termini di organizzazione, ambizione sportiva e comunicazione, negli ultimi mesi sembra aver cambiato marcia. E alle Olimpiadi, che si terranno a Chennai, in India, dal 28 luglio al 10 agosto, la nazionale azzurra si presenta agguerrita e con la voglia di stupire.
È stato eletto alla fine del 2020. Quale valutazione dà al suo primo anno e mezzo alla guida della Federscacchi?
"L’aspetto principale di cui tener conto è che in questo periodo abbiamo dovuto affrontare la pandemia. Un effetto che si è ripercosso su tutte le manifestazioni sportive ma noi siamo stati abili a mantenere viva la nostra attività, soprattutto quella di medio-alto livello. Nel 2021 abbiamo svolto circa 550 tornei coinvolgendo oltre 16mila persone. Questo ha consentito al sistema di rimanere produttivo e dinamico. Nel frattempo, abbiamo erogato una serie di aiuti, diretti e indiretti, sia alle società sportive e agli organizzatori che ai tesserati per superare questo momento molto complesso. Ma questa, in verità, è stata un’attività imprevista al momento delle elezioni".
"Se facciamo riferimento invece al piano quadriennale possiamo dire di aver raggiunto diversi obiettivi. In un solo anno siamo passati dal trentacinquesimo al ventiquattresimo posto del ranking mondiale. Abbiamo chiamato come direttore tecnico Loek van Wely, olandese, uno dei più forti giocatori a livello mondiale. Questo ci ha permesso di ottenere risultati molti incoraggianti. Nel 2021 abbiamo ad esempio vinto l’edizione della Mitropa Cup sia a livello maschile che femminile. Abbiamo poi creato una scuola scacchistica federale con la volontà di aiutare i nuovi talenti e abbiamo messo a disposizione borse di studio al 100% per circa 60 ragazzi che vengono seguiti dai migliori tecnici della Federazione per un periodo pluriennale".
Nel 2022 l’Italia ha già ospitato i mondiali seniores a squadre ad Acqui Terme ma sarà teatro dei mondiali Under 20, a Cala Gonone, e dei mondiali Seniores individuali, ad Assisi. L’Italia è diventata centrale nell’organizzazione di grandi eventi.
"Direi proprio di sì. Cerchiamo di promuovere l’Italia come nazione ospitante e ciò ci offre molti benefici, dal turismo sportivo al contenimento dei costi vista la possibilità di giocare in casa. Nell’insieme tutto ciò consente al nostro Paese di guadagnare prestigio a livello internazionale. Poi c’è anche il lavoro per la già citata Mitropa Abbiamo costituito la Mitropa Chess Association dove abbiamo raggruppato 10 federazioni dei paesi mitteleuropei con finalità di integrazione e interscambio di esperienze. Chiederemo al prossimo congresso della FIDE (Federazione Internazionale, ndr) un riconoscimento ufficiale affinché venga associata alla FIDE stessa".
Nei prossimi giorni iniziano le Olimpiadi degli scacchi, a Chennai. Con quali ambizioni andiamo in India?
"Portiamo due squadre molto giovani ma confidiamo di migliorare il nostro piazzamento. La preparazione degli atleti procede bene, molto accurata e all’avanguardia. Sia i ragazzi che le ragazze si distingueranno per la loro determinazione, sono dei giovani leoni e possono fare bene"
Vocaturo, Moroni, Brunello, Sonis e Lodici. Una squadra molto eterogenea e completa
"Sì, vero ma io mi auguro che alla base di tutto ci sia la determinazione e la voglia di non arrendersi. Li ho visti molto compatti, uniti. Credo molto in questi ragazzi perché vogliono crescere e sono molto motivati"
Brunello, Zimina, Gueci e poi Cassi e Raccanello. Anche qui mix tra esperienza ma anche tanta gioventù
"Qui abbiamo la necessità di costruire il nostro futuro. Dietro alle nostre giocatrici di vertice dobbiamo creare un nuovo movimento femminile. E non è semplice. La presenza femminile negli scacchi in Italia si aggira intorno al 20% ma quando si sale di età i numeri tendono a calare. Dobbiamo creare forze nuove e la Federazione, non ho timori a dirlo, vuole investire su di loro. Siamo consapevoli che queste ragazze sono il nostro futuro"
Torneremo a vedere gli scacchi alle Olimpiadi classiche? Ci sono novità guardando a Parigi 2024?
"Sarebbe straordinario. Gli scacchi parteciparono per la prima volta alla Olimpiadi a Parigi nel 1924, quasi cento anni fa. Un loro ritorno renderebbe molto felice la comunità di appassionati e giocatori. Noi stiamo comunque lavorando e siamo fiduciosi. Nel 2024, perlomeno, gli scacchi potrebbero affacciarsi ai giochi olimpici nella modalità del mondo online, attraverso gli e-sports su cui noi stiamo investendo. Sappiamo che ci sono moltissime persone, più di 100mila ogni giorno, che giocano online. Noi vorremmo avvicinare queste persone a un gioco online più strutturato con le regole della Federazione scacchistica italiana"
A Terrasini si sono svolti gli assoluti italiani giovanili. Anche qui i numeri mostrano un movimento in salute
"Abbiamo avuto più di 800 ragazzi iscritti. È stata una manifestazione bellissima e gestita molto bene tanto che possiamo definirla il fiore all’occhiello della Federazione. Riuscire a muovere tanti ragazzi, tante famiglie, non è semplice. E dal torneo sono uscite fuori nuove sorprese e diverse conferme. Il tutto ci fa bene sperare per il futuro"
In Georgia gli scacchi sono diventati una materia obbligatoria nelle scuole. È troppo pensare una cosa del genere anche per l’Italia?
"Io mi sono complimentato con il presidente georgiano che ho incontrato ad Acqui Terme ed era molto lieto per quello che è riuscito a ottenere. Noi in Italia stiamo affrontando la cosa in un’altra maniera e da un altro punto di vista. Siamo presenti nelle scuole con circa 100mila ragazzi che frequentano corsi di alfabetizzazione scacchistica. La nostra è un’attività finalizzata a promuovere una serie di competenze logico-cognitive che i ragazzi possano usare nello studio e nella vita. Molto lavoro, inoltre, si fa anche nella formazione dei docenti scolastici diffondendo l’importanza degli scacchi come metafora educativa"
Anche la Fide sta rinnovando i suoi vertici. Come giudica questa campagna elettorale?
"È una campagna molto difficile perché si sono persi di vista i programmi di sviluppo della FIDE e si è andati più a vedere le origini e le nazionalità dei vari contendenti alla presidenza. Mi dispiace sia una campagna così confusa perché non bisognerebbe mai perdere di vista qual è il futuro che viene disegnato per gli scacchi a livello internazionale"
L’invasione della Russia, del resto, coinvolge anche gli scacchi
"Questo conflitto influenza pesantemente il nostro mondo. Non dimentichiamoci che la Federazione Russa è la numero uno al mondo mentre l’Ucraina è la numero quattro. Purtroppo, è questo non è un bene, la Russia e la Bielorussia non parteciperanno alle Olimpiadi di Chennai"
Tanti scacchisti russi, penso al vincitore del Torneo dei Candidati, Ian Nepomniachtchi, pur sotto la bandiera della Fide, possono giocare a scacchi. Questo non stride?
"Su temi così difficili dobbiamo guardare con fiducia alla FIDE che ha preso posizioni equilibrate in questa difficile situazione di contrapposizione e conflitto tra Russia e Ucraina. Nella sostanza non so se questo tentativo è il migliore possibile ma è certamente equilibrato"
Ultimo appuntamento dell’anno saranno gli assoluti di Cagliari, una sede nuova per un evento di questo tipo
"Il torneo per eleggere il campione italiano assoluto arriva per la prima volta in Sardegna. Non è una scelta casuale ma ben ponderata. In questi anni vogliamo spingerci in tutte le regioni perché vogliamo portare gli scacchi ovunque in Italia"
Infine, c’è l’aspetto della comunicazione che è molto cresciuta, dai social alla stampa generalista. Insieme a quella più innovativa, come quella portata da Twitch e le dirette dal canale della Federscacchi con maestri di primissimo piano come Mogranzini, Moroni, Bifulco e Gueci.
"Una delle priorità del mio mandato era, ed è ancora, quello di cambiare la comunicazione esterna della Federscacchi. Stiamo spingendo sui social, su Twitch ma anche su stampa e televisione. Pensiamo che gli scacchi possano avere una modalità di comunicazione che sia in grado di valorizzarli per quello che sono: un gioco ma anche cultura e sport. Tre aspetti che li rendono unici anche con l’arrivo delle nuove tecnologie".