AGI – Riparte da Madrid la caccia al titolo mondiale di scacchi e al campione in carica, il norvegese Magnus Carlsen. La Capitale spagnola, dal 16 giugno al 7 luglio, ospita l’attesissimo “Torneo dei Candidati”, appuntamento storico che elegge, tra 8 ‘Grandi Maestri’, il nuovo contendente al trono di uno dei giochi più antichi e diffusi del pianeta.
Ma non è detto che il 31enne nativo di Tonsberg accetti l’ennesimo guanto di sfida dopo un regno ininterrotto di 9 anni e una supremazia, a tratti imbarazzante, nei confronti di ogni aspirante rivale. Dopo l’ultima nettissima vittoria contro il russo Ian Nepomniachtchi, terminata lo scorso dicembre con il punteggio di 7,5 a 3,5, Carlsen ha paventato la possibilità di abdicare a causa della mancanza di stimoli nell’affrontare avversari incapaci di risvegliare in lui il sacro fuoco della competizione.
Magnus in cerca di stimoli
Il norvegese, insomma, è stanco di vincere sempre e si annoia. Una delle pochissime eccezioni ipotizzate, per rinunciare a un clamoroso ritiro, sarebbe l’eventuale vittoria di Alireza Firouja, 18enne iraniano ma oggi francese d’adozione, indicato da colleghi e addetti ai lavori come il più probabile campione di quella generazione di scacchisti nati nel ventunesimo secolo.
Nel frattempo, però, diversi mesi sono passati e Carlsen, tra tornei vinti, ultimo il Norway Chess, e battute su Twitter, anche in risposta alle provocazioni del magnate Elon Musk, non ha più calcato la mano su un abbandono che rappresenterebbe un evento senza precedenti.
“I have no plans”. “Non ho piani” ha detto in una recente intervista riguardo al Torneo di Madrid. E allora è facile immaginarlo seduto sul suo divano a godersi le partite misurando la forza degli avversari e soppesando la possibilità di cogliere o rinunciare a un’opportunità che, oltre a dargli l’ennesima occasione di consacrazione, metterà in gioco anche discrete entrate economiche tra sponsor e diritti televisivi.
Il montepremi, più che l’avversario, potrebbe essere dunque la chiave di volta che può convincere Carlsen a mettersi ancora davanti a una scacchiera, di fronte agli occhi del mondo, per dimostrare di meritare la candidatura a giocatore più forte della storia.
I magnifici 8 in gara a Madrid
Il regolamento, in caso di rinuncia, prevede che il titolo venga messo in palio tra i primi due classificati di questa manifestazione. Ma chi sono gli aspiranti scacchisti che sognano di sfidarlo?
Ian Nepomniachtchi
Il russo, 31 anni, vuole la sua rivincita per riscattare una prestazione deludente e sovvertire l’immagine che lo descrive come uno scacchista incapace di reggere la pressione di un match per la corona. ‘Nepo’ ha però già vinto il torneo dei Candidati e anche in quell’occasione non partiva da favorito. È impossibile quindi non inserirlo almeno tra coloro che possono avere qualche chance di vittoria, pur partendo dalle prime retrovie. I numeri però non sono dalla sua parte. Se si prendono in esame le edizioni con il girone all’italiana l’unico ad aver fatto doppietta al torneo dei Candidati è Vasily Smislov (nel 1953 e nel 1956). E poi, non scontato, Carlsen non sembra entusiasta di trovarselo ancora di fronte vista la facilità con cui ha vinto meno di un anno fa.
Ding Liren
Il 29 enne di Wenzhou è la più grande incognita del torneo. Per Elo (punteggio con cui si indica la forza di uno scacchista) è secondo al mondo dietro Carlsen. Ma è stato chiamato solo dopo l’esclusione del russo Sergey Karjakin, punito per le sue posizioni filorusse nel conflitto in Ucraina. Per esserci Liren ha dovuto giocare moltissime partite negli ultimi due mesi e raggiungere uno dei criteri per l’ammissione. Poco espressivo, dotato di una maschera facciale più da pokerista, lascia raramente intravedere emozioni e sentimenti. È alla terza partecipazione al Torneo dei Candidati ma non ha mai brillato come ci si poteva attendere.
La Cina, in ogni caso, sarebbe assai contenta di vedere un proprio rappresentante contendere lo scettro mondiale e anche Carlsen, che già in passato ha avuto lodi per il gioco di Liren, potrebbe decidere di accettare un eventuale match di questo tipo.
Alireza Firouja
È lo sfidante designato da Carlsen, il più giovane tra i partecipanti ma anche il più giovane di sempre a superare quota 2800 punti Elo. È un predestinato già ai tempi in cui giocava per l’Iran e lo è diventato ancor di più dopo la migrazione in Francia e il passaggio di casacca. Negli ultimi mesi ha collezionato risultati altalenanti ma, per molti addetti ai lavori, potrebbe essere una strategia per non svelare la preparazione effettuata in vista del Torneo dei Candidati.
C’è un aspetto che potrebbe minare la sua performance a Madrid: la mancanza di esperienza contro scacchisti navigati e con un bagaglio ricco di trucchi ed espedienti da usare in questo torneo che, nella sua unicità, non ha eguali. La qualificazione di Firouja, d’altro canto, è arrivata attraverso la vittoria in un torneo altrettanto difficile e prestigioso come il Grand Swiss per cui c’è chi scommette che il 18enne non subirà i morsi della pressione. Del resto anche Kasparov vinse il suo primo Torneo dei Candidati a 19 anni avendo gli stessi riflettori addosso. Sulla fattibilità del match non ci sono dubbi, Carlsen non attende altro sfidante per rimettere in discussione la sua corona.
Fabiano Caruana
L’italo-americano vuole una nuova chance dopo la vittoria nel Torneo dei Candidati del 2018 e una finale che costrinse Carlsen, dopo un punteggio di 6-6 (tutte patte), a giocarsi il titolo ai tie-break, poi vinti dal norvegese per 3-0. Il 30enne che, per 10 anni (dal 2005 al 2015) ha rappresentato l’Italia, è tra i favoriti della vigilia anche perché detiene la più lunga serie consecutiva mai registrata (quattro edizioni) di partecipazione all’evento. Caruana è un giocatore posizionale, da molti considerato poco spettacolare, ma assai concreto e con doti di calcolo fuori dal comune.
È uno dei pochi che è stato capace di mettere in difficoltà Carlsen sul piano della strategia e della comprensione delle posizioni scacchistiche più complicate. Ed è questo uno dei motivi che porta a pensare al fatto che il norvegese possa essere attratto da un secondo confronto per il titolo mondiale con il nativo di Miami.
Hikaru Nakamura
E se vincesse lo streamer? Ok, è riduttivo parlare così di Nakamura, giocatore fortissimo che torna a disputare il torneo dei Candidati sei anni dopo l’ultima volta. Ma la sua ‘assenza’ è stata una scelta ben precisa: in questo periodo di tempo è diventato lo scacchista più forte e famoso online e, in molte occasioni, ha ricordato che il suo mestiere è proprio quello di ‘star’ tra Twitch e altre piattaforme simili dove ha collezionato migliaia di fan. In questi giorni tanti giornali, come il New Yorker, lo hanno intervistato perché il suo ritorno, nel 2022, “in presenza” è stata una delle notizie e curiosità più discusse nel mondo scacchistico.
Eppure è giusto ricordare che “il Naka” è stato a lungo ai primi posti della classifica mondiale e la sua presenza a Madrid rende tutto più televisivo, incerto e spettacolare. La sua presenza in finale contro Carlsen farebbe impennare l’audience dell’evento, una possibilità che il norvegese di certo non disdegnerebbe. La qualificazione di Nakamura è arrivata attraverso il Gran Prix dove ha mostrato di non essere certamente arrugginito nelle partite a tempo lungo. Il punto di domanda più grande riguarda allora la sua preparazione: la sua costante presenza online avrà limitato le ore di tempo da dedicare allo studio?
Richard Rapport
Il 26enne ungherese è uno di quelli che parte da più lontano in una ipotetica griglia. La qualificazione arrivata con il secondo posto al Grand Prix 2021 non è forse abbastanza per immaginarlo tra i papabili vincitori del torneo. Eppure la sua carriera è nettamente in ascesa con l’entrata nella top ten mondiale e una continua stima e attenzione che i colleghi più titolati hanno iniziato a rivolgergli.
Nell’ultimo mese è stato al centro di una diatriba extra-scacchistica dopo l’annuncio di voler abbandonare la patria per giocare per la federazione rumena, una scelta che a Budapest non hanno certamente appreso con felicità. Rapport, in ogni caso, porterà brio e imprevedibilità al torneo.
Tra i candidati è quello dotato di un gioco più offensivo, spregiudicato, senza timori reverenziali e con una certa predilezione per il sacrificio dei pezzi. C’è chi azzarda anche un paragone con Tal, il mago di Riga, ma questa vicinanza tra i due, pur con lontane somiglianze nell’attitudine di gioco, resta difficile da riconoscere. Una sua vittoria, a dirla tutta, potrebbe non essere sufficiente per convincere Carlsen a disputare un match che sembra, ad oggi, impari.
Jan-Krzysztof Duda
Per il 24enne di Wieliczka il discorso è simile a quello fatto per Rapport. La scorsa estate, un po’ a sorpresa, si è imposto nella World Cup ottenendo di diritto il pass per il torneo dei Candidati. E in quell’occasione, in semifinale, ha sconfitto proprio Carlsen ottenendo le luci della ribalta e tanti articoli sui giornali. Duda, fin da giovanissimo, è una stella in Polonia ma la sua presenza a Madrid sembra prematura e un suo secondo exploit in pochi mesi non è certamente tra gli scenari più attesi da appassionati e bookmaker. Tuttavia è un giocatore che Carlsen ha dimostrato di soffrire, con idee brillanti e una capacità di trovare risorse inaspettate che ha pochi eguali nel circuito.
Teimour Radjabov
Con i suoi 35 anni l’azero è il più vecchio tra i partecipanti (Nakamura ha 9 mesi in meno di lui) e, probabilmente, quello con meno possibilità di vittoria. Ha ricevuto una wild-card dopo la qualificazione al torneo del 2020 che poi il Covid ha cancellato e per questo ha ottenuto una sorta di risarcimento dalla Federazione internazionale. Ha vinto la World Cup nel 2019 e ha un palmares di tutto rispetto, eppure il suo gioco ha perso un po’ di smalto negli ultimi anni e appare un po’ indietro rispetto ai suoi colleghi finalisti.
Per questi motivi, nel caso dovesse compiere l’impresa, è difficile che Carlsen accetti di sedersi davanti alla scacchiera contro di lui. Parliamo in ogni caso di uno dei giocatori più completi e forti degli ultimi 15 anni per cui darlo per spacciato fin da ora sarebbe un errore clamoroso.
La formula del torneo
Gli otto giocatori saranno impegnati in un girone all’italiana, andata e ritorno, composto da 14 turni. Il tempo di gioco è di due ore per le prime 40 mosse, un’altra ora per le successive 20, e ulteriori 15 minuti con un incremento di 30 secondi a mossa. È difficile, dunque, che uno scacchista perda per aver finito il tempo a sua disposizione. La patta può essere chiesta solo dopo il 40esimo turno. Una vittoria concede 1 punto, una patta 0,5 punti e la sconfitta 0 punti. Vince chi si trova in testa alla classifica dopo tutte le giornate. In caso di parità si procederà a spareggi via via sempre più veloci. In palio c’è la possibilità di giocarsi il titolo nel 2023 contro l’attuale campione, Magnus Carlsen.