AGI - Il norvegese Casper Ruud si avventa su una coscia di pollo, l’australiana Ajla Tomljanovic ex fidanzata di Berrettini è adagiata in su una poltroncina rossa in pantaloncini neri da allenamento e t shirt bianca in attesa del match del pomeriggio contro la tennista del momento, la tunisina Jabeur.
Per vedere come si rifocillano e si rilassano i tennisti prima e dopo i match bisogna fare un salto alla ‘Players lounge’, allestita nel salone delle Armi, a ridosso dei campi di allenamento.
È il loro spazio privato, prima o poi ci capitano tutti come sanno bene i ragazzini (ma anche gli adulti) che con le loro grandi palle da tennis gialle da autografare sono appostati all’ingresso. Oggi aspettavano soprattutto Nadal “dopo il match con Isner dovrà pur mangiare”, raccontano all’Agi.
Se gli spettatori devono sottoporsi alle estenuanti file davanti allo stand di “Pizza e mortazza” o a quello della “Porketta”, i campioni, giustamente, hanno ben altro trattamento nella ‘Players lounge’: un buffet ricco di antipasti, primi, secondi, insalate per i più salutisti, dolci (a dispetto della dieta da atleti va fortissimo il tiramisù), tavoli all’interno e all’esterno (è lì che Ruud afferra il pollo con le mani) sul prato artificiale, dove c’è anche un tavolo da ping pong, replicato dentro alla lounge dove insieme a un gettonato tavolo da biliardo con il panno rosso (si diletta anche Sinner, serve a liberare la mente) ci sono poltroncine in tinta, quotidiani e riviste internazionali.
Tra i tavoli, ridendo e scherzando con i colleghi, passa l’infinito (in altezza) Sasha Zverev, insieme all’inseparabile fratello Misha, un gigante pure lui, al buffet arriva anche la campionessa spagnola di un tempo Conchita Martinez, oggi capitana della squadra di Fed cup: ha messo su qualche chilo rispetto a quando giocava e si tiene leggera, insalata di tonno.
“I campioni scelgono soprattutto i carboidrati - spiega all’AGI un addetto - molti chiedono il gluten free, sull’esempio di Djokovic”.
In tanti ingurgitano riso già alle dieci del mattino, prima del match. La players lounge è un luogo dove cameratismo e colleganza prendono il posto della rivalità, dove si appoggiano i borsoni con le racchette lungo le pareti e dove tutti sono gentili con i camerieri.
Non proprio tutti, in verità: “I veri campioni sono i più simpatici, c’è chi invece è un po’ sprezzante, e non è nelle parti alti della classifica”.
Il nome non si riesce a strapparglielo, dice soltanto che si tratta di un italiano. E forse non è difficile capire di chi parla.