AGI - L'Italia è entrata definitivamente nell'olimpo del curling: la storica medaglia di bronzo degli azzurri ai mondiali di Las Vegas, ottenuta battendo i padroni di casa statunitensi 13-4 nella finale per il terzo posto, conferma il salto di qualità di tutto il movimento. È la consacrazione due mesi dopo l'exploit dell'oro olimpico di Tokyo della coppia formata da Stefania Constantini e Amos Mosaner a Pechino.
La squadra maschile ha vinto ben 10 partite nel torneo, un record assoluto. E così, uno 'stone' dopo l'altro, la favola azzurra del curling continua, stregando un pubblico italiano sempre più innamorato dello sport delle 'scopette' e delle pietre levigate di 20 chili da far scivolare con precisione sul ghiaccio verso la home, la 'casa' contrassegnata da tre anelli concentrici blu e rossi.
In Italia il curling si è fatto conoscere nel febbraio di 16 anni fa in occasione dei Giochi di Torino mentre la prima apparizione internazionale risale a quasi mezzo secolo fa. Era il mondiale del 1973, nella città canadese di Regina, dove gli azzurri trascinati dal pioniere Andrea Pavani (tutt'oggi vanta il record di presenze in nazionale con 202) fecero il loro esordio il 19 marzo perdendo contro la Svizzera 6 a 9.
In quasi mezzo secolo lo 'stone' azzurro si è fatto conoscere e alla 24ma partecipazione ha conquistato la prima storica medaglia iridata. A compiere l'impresa a Las Vegas, capitale nel deserto del Nevada del divertimento e dei casinò ma da diversi anni anche del curling, sono stati un poliziotto, il 'senatore' Joel Retornaz (è in nazionale dal 2001), e tre avieri, Sebastiano Arman, Simone Gonin ed Amos Mosaner.
Un gruppo affiatato coordinato da Claudio Pescia, 58enne svizzero di Zurigo con un trascorso da buon giocatore. La storica impresa compiuta dal quartetto azzurro vale molto. Infatti, oltre ad aver pesantemente sconfitto la squadra gli Stati Uniti padroni di casa per 13 a 4, corona una stagione magica, fantastica che vede ancora da disputare il mondiale di doppio misto dal 23 al 30 aprile a Ginevra.
Nella località svizzera Stefania Constantini ed Amos Mosaner si presenteranno da campioni olimpici in carica. Il magico quartetto, del quale fa parte anche la riserva Mattia Giovannella, a fine novembre a Lillehammer aveva conquistato la terza medaglia, sempre di bronzo, dell'Italia agli Europei dopo quella di Varese 1979 e Tallinn 2018.
L'8 febbraio 2022 scorso resterà una data leggendaria per il curling azzurro ma anche per lo sport italiano. A Pechino, al termine di una finale combattuta e ricca di emozioni, l'ampezzana Constantini ed il trentino Mosaner hanno conquistato l'oro olimpico nel doppio misto.
Dopo un avvio di torneo un po' altalenante con il round robin concluso al terzo posto, l'Italia nella finale per il bronzo ha piazzato la zampata vincente. Gli azzurri sono partiti fortissimo con un 4 a 0 nel primo end. Al secondo mando la risposta avversaria con due punti e, nel terzo, la mano rubata dagli statunitensi prima che gli azzurri piazzassero a loro volta due punti nel quarto per poi rubare la mano nel quinto.
Travolgente il sesto end con Retornaz e compagni a piazzare un parziale di 6 a 0. Campione del mondo si è laureata la Svezia vincitrice sul Canada. Tralasciando Torino 2006 dove la partecipazione era d'ufficio essendo l'Italia Paese ospitante, una importante tappa era stata quella del dicembre 2017 quando la squadra maschile aveva staccato sul campo il pass per i Giochi di PeyongChang 2018 dopo una sofferta partita contro la Danimarca.
Il curling nel Bel Paese è praticato in alcune valli dell'arco alpino. I club sono circa venti, i tesserati non più di 400. La capitale del curling resta Cortina d'Ampezzo ma c'e' un notevole movimento anche in Val di Cembra tra le montagne trentine. Un impianto esiste a Pinerolo in Piemonte. Attività anche a Claut in Friuli e persino a Monsano in provincia di Ancona dove c'è una piccola pista ghiacciata.
Il movimento italiano dello sport degli 'stone' fissa i suoi natali nel 1953 proprio al cospetto delle Tofane e del Cristallo. Cortina era candidata ad ospitare le gare dei Giochi del 2026 ma sono state trasferite a Milano con l'obiettivo di far avvicinare sempre di piu' ragazze e ragazzi a questo nobile sport nato a metà del 1500 tra Scozia e Paesi Bassi.
In Lombardia c'è un notevole sviluppo ma paga la presenza di un solo impianto, del resto decentrato, a Bormio. La vicina Svizzera conta su 293 piste e 8500 praticanti mentre in Canada si parla di un milione e 150 mila tesserati agonisti. Grande espansione negli ultimi anni verso Est, in Russia ma anche in Corea del Sud, Cina e Giappone. Lo 'stone' è ormai planetario e sempre più seguito.