AGI - Da "Bestia" a "la bestia": stessa parola, ma con due significati diversi, a far rumore nel fantastico weekend appena vissuto dal Motorsport italiano. Uno è un soprannome, quello di Enea Bastianini, pilota azzurro della Ducati Gresini di Moto GP, classe 1997 al secondo anno in classe regina e trionfatore nel Gran Premio delle Americhe ad Austin. L'altro è un aggettivo, dato da Charles Leclerc alla sua Ferrari numero 16, al termine del Gran Premio d'Australia stradominato dal monegasco.
La nuova stagione dei motori, come non succedeva da qualche anno a questa parte, sembra essere partita con il tricolore italiano cucito addosso. In Moto GP si sta prendendo la scena il giovane pilota nato a Rimini, primo in testa al motomondiale e unico al momento con due vittorie dopo quattro gare disputate. Dopo l'esordio straordinario in Qatar e i due piazzamenti negativi (11 e 10 ) in Indonesia e in Argentina, 'Bestia' ha ritrovato subito il feeling con la sua Ducati del team Gresini, ottenendo di nuovo un doppio successo italiano in Texas (pilota e moto), che lo candida ad essere uno dei principali protagonisti della stagione delle due ruote.
Ma non solo lui, perchè in Moto 2 e Moto 3, in testa alle rispettive classifiche piloti, ci sono altri due piccoli fenomeni italiani: si tratta dei classe 2001 Celestino Vietti e Dennis Foggia. Alla prima stagione dopo il ritiro della leggenda Valentino Rossi, l'Italia ha tra le mani i talenti del futuro pronti a prendere la pesante eredità del nove volte campione del mondo. Passando al mondo della Formula 1, invece, è un inizio di stagione da fantascienza quello della Ferrari, che dopo anni difficili è tornata a competere in alto dove non la si vedeva da un po'.
Tutto merito del grande lavoro svolto dall'intero team e del talento cristallino di un Charles Leclerc affamato come non mai. Il monegasco in tre gare ha vinto due volte e ottenuto un secondo posto, scavando già un primo mini solco tra sè e i rivali nella classifica piloti. Peccato invece per l'altro ferrarista Carlos Sainz, costretto ad un ritiro in Australia, ma reduce da un ottimo secondo e terzo posto in Bahrain e Arabia Saudita (è terzo nella classifica generale a -4 da George Russell).
A dimostrazione che a Maranello sono riusciti a mettere in pista 'una bestia' a disposizione di entrambi i piloti, che in sole tre gare hanno riacceso i sogni di un popolo, quello italiano, che non festeggia un pilota Ferrari campione del mondo dal 2008 (Kimi Raikkonen). Ed ora, dopo la sosta di Pasqua, arriverà l'attesissimo appuntamento di Imola, con una marea rossa pronta ad invadere il circuito emiliano e portare ulteriore carica ad uno scatenato cavallino rampante.