AGI - Nel 2010 e nel 2011 ha vinto Federer, dal 2012 al 2015 il Maestro è stato Djokovic, con un poker interrotto poi da Murray e quindi sono diventati campioni dell’anno Dimitrov, Zverev, Tsitsipas e Medvedev.
Ma uno dei protagonisti principali è senz’altro colui che per due volte è arrivato in finale (negli ultimi due anni) senza mai riuscito a vincere: l’austriaco Dominic Thiem, sconfitto nel 2019 da Tsitsipas e nel 2020 da Medvedev.
Il 14 novembre alle Finals di Torino Thiem, anche lui fuori gioco fino all’anno nuovo, neanche ci sarà. Ma per la prima volta, archiviate le speranze matematiche della qualificazione di Sinner (entrerà come riserva) l’Italia affronterà la Finals con un tennista con fondate possibilità di arrivare in fondo: Berrettini.
Matteo è alla sua terza partecipazione al torneo dei campioni: due anni fa vinse un match, l’anno scorso fu riserva. Prima di lui soltanto Panatta nel ’75 e Barazzutti nel ’78 giocarono il Masters, ma senza vincere nemmeno una partita. Ad agguantarne uno prima di Berretttini erano stati, nel 2015, solo Fabio Fognini e Simone Bolelli, sublime coppia di doppisti, nonché detentori di titolo slam.
Adesso però c’è Torino: per gli italiani, giocatori e spettatori, la Storia con la “S” maiuscola è appena cominciata.