AGI - Quelli che erano stati tre, ora sono diventati quattro. Sono i quattro magici mesi dello sport italiano. Quattro mesi di successi, di trionfi, di indimenticabili emozioni, di imprese leggendarie che hanno portato l’Italia dello sport ai vertici mondiali in molti sport, dal calcio all’atletica leggera, dal softball al football americano, dal nuoto al tennis, dalla ginnastica artistica e ritmica al ciclismo passando per la pallavolo.
Olimpiadi e Paralimpiadi, sempre più colorate d’azzurro, hanno fatto restare incollati davanti alle televisioni milioni di italiani collegati con il Giappone: in situazioni normali molti tifosi sarebbero volati a Tokyo ma la pandemia di coronavirus ha impedito anche di supportare le nostre atlete e i nostri atleti da vicino.
La leggendaria Olimpiade con 40 medaglie conquistate, mai così tante nella storia, la superlativa Paralimpiade dove i podi sono stati ben 69, il titolo europeo del calcio nel ‘tempio’ di Wembley battendo l’Inghilterra ai rigori, i due titoli continentali della pallavolo con aggiunta di quello storico mondiale del volley maschile under 21, sono stati alcuni dei momenti più salienti.
La magica estate dello sport italiano si era aperta il 3 luglio con la conquista del titolo europeo delle azzurre del softball. Sul diamante friulano di Castions di Strada il movimento in rosa del ‘batti e corri’ italiano aveva battuto per 9 a 5 l’Olanda alzando per la dodicesima volta la corona d’Europa.
Otto giorni dopo, domenica 11, sotto gli occhi del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, gli Azzurri di Roberto Mancini avevano battuto l’Inghilterra ai calci di rigore (2-1). Sull’erba diWembley, inglesi in vantaggio con Show poi pareggio di Leonardo Bonucci e alla fine la ‘lotteria’ dei rigori con il portiere Gianluigi Donnarumma grande protagonista.
Ad assistere alla finale dell’Europeo del calcio, posticipato dall’estate 2020 causa pandemia di coronavirus, c’era anche Matteo Berrettini che poche ore prima nella finale di Euro2020, sul centrale di Wimbledon si era arreso in quattro set al numero uno del mondo del tennis Novak Djokovic.
Non era mai accaduto in 134 edizioni che un italiano arrivasse fino alla finale del prestigioso torneo londinese. I giorni passano e le aspettative attorno allo sport italiano crescono giorno dopo giorno.
Il 23 luglio si aprono a Tokyo le tanto attese Olimpiadi, le prime della storia senza spettatori presenti nei palazzetti e stadi. Tokyo 2020 si sarebbe dovuta disputare dodici mesi prima ma il Covid-19 aveva costretto al primo posticipo di un evento a cinque cerchi: mai era accaduto dal 1896 se non per motivi bellici.
Con una spedizione da record – ben 384 atleti qualificati in 36 sport e la quasi parità di genere (197 uomini e 187 donne) – l’Italia Team è volata con tanti sogni nella terra del Sol Levante chiusa al resto del mondo essendo in stato di emergenza per motivi sanitari.
Per dieci volte sono state ascoltare le note dell’Inno di Mameli. Il bottino dell’Italia è stato arricchito anche da dieci argenti e venti bronzi. C’è stato un giorno leggendario, incredibile, memorabile: la ‘domenica bestiale’ del primo agosto.
Stadio Olimpico di Tokyo, in undici minuti si è verificata l’apoteosi che nessuno s’era mai sognato. Prima Gianmarco Tamberi vince l’oro nel salto in alto cinque anni la dolorosa rinuncia dai Giochi di Rio e poco dopo un italiano, Marcell Jacobs, vince i 100 metri alle Olimpiadi stampando lo stellare tempo di 9”80, primato europeo.
L’atletica leggera regalerà altri tre ori, due dalla marcia con Antonella Palmisano e Massimo Stano, e quello firmato dai quattro moschettieri della 4x100, Patta, Jacobs, Desalu e Tortu. Impresa anche nell’inseguimento a squadre nel ciclismo su pista: oro per Francesco Lamon, Simone Consonni, Jonathan Milan e Filippo Ganna.
Nell’Olimpiadi dell’addio di Federica Pellegrini, la ‘Divina’ del nuoto, e delle sei medaglie del nuoto, è arrivato il primo oro di una coppia mista, quello nella vela (Nacra 17) con Ruggero Tita e Caterina Banti. Nella giornata di Ferragosto il tennis italiano femminile è tornato all’apice del mondo.
Merito di Camila Giorgi che a Montreal batte 6-3, 7-5 la ceca Karolína Plísková diventando la seconda azzurra di sempre a vincere un torneo Wta1000 dopo Flavia Pennetta.
Trascorrono un paio di settimane e i riflettori sono ancora puntati sulla capitale del Giappone. Alle Paralimpiadi l’Italia recita un ruolo da assoluta protagonista concludendo il medagliere al nono posto grazie alle sue 69 medaglie, 14 di esse d’oro.
È stata l’edizione della grande conferma dell’immensa Bebe Vio nella scherma, dei tanti nuotatori capaci di imporsi a livello mondiale ma anche di un’altra impresa, la tripletta nei 100 metri nell’atletica leggera firmata da Ambra Sabatini (con tanto di primato mondiale di 14”11), Martina Caironi e Monica Graziana Contrafatto, tre ragazze amputate di una gamba e con altrettante storie di vita differenti.
Con le Paralimpiade prossime alla conclusione è arrivato il titolo europeo della pallavolo femminile. Paola Egonu e compagne si sono rifatte con gli interessi della Serbia battendola nella loro ‘tana’, alla Stark Arena di Belgrado per 3 a 1. Per l’Italvolley in rosa il terzo magico titolo continentale.
Restando alla pallavolo il 19 settembre al termine di una partita molto combattuta contro la Slovenia vinta per 3 a 2, l’Italia maschile di Fefè De Giorgi mette in bacheca il settimo titolo europeo. Settembre si conferma è il mese del volley. In Messico la nazionale italiana under 18 femminile conquista l’argento venendo battuta 3 a 0 dalla Russia.
Settembre è stato anche il mese del grande ciclismo. Agli Europei su strada di Trento gli ori italiani sono quattro, Sonny Colbrelli nella prova in linea, Silvia Zanardi nella gara in linea under 23, Vittoria Guazzini nella crono under 23 e nella crono mista.
Filippo Ganna, oro olimpico con il quartetto, alla kermesse continentale è d’argento ma ai Mondiali nelle Fiandre mette a segno la zampata e si conferma il cronomen più veloce del pianeta terra. Piccola parentesi settembrina per il baseball con l’Italia bronzo agli Europei in Piemonte.
Il 9 settembre Gianmarco Tamberi vince con 2,34 la ‘Weltklasse’ di Zurigo e diventa il primo italiano della storia a vincere la Diamond League. Il giorno 18 è Filippo Tortu a stupire tutti: nella lontana Nairobi stampa 20”11 sui 200 metri e diventa il secondo italiano più veloce di sempre sui 200 dopo il 19”72 di Pietro Mennea datato settembre 1979. Il 26 settembre a Mantova l’Italia del motocross diventa la squadra più forte del mondo (era accaduto nel 1999 e 2002) vincendo il ‘Trofeo delle Nazioni’.
A compiere l’impresa, Antonio Cairoli, Alessandro Lupino e Mattia Guadagnini. Il 3 ottobre, un’altra magica domenica. Colbrelli s’impone in volata nella mitica ‘Parigi-Roubaix’. Sonny è il 14/o italiano a conquistare la corsa soprannominata ‘l’Inferno del Nord’. L’ultimo successo italiano risaliva a 22 anni fa con Andrea Tafi.
A Sofia nel frattempo Jannik Sinner si aggiudicava per il secondo anno consecutivo l’Atp 250 di Sofia. Il tennista azzurro, che aveva detto ‘no’ alle Olimpiadi di Tokyo, in finale si è imposto in due set (6-3, 6-4), il transalpino Gael Monfils. In serata la ciliegina sulla torta la pone la pallavolo.
Dopo aver perso quattro finali, l’Italia under 21 si è laureata campione del mondo. A Cagliari gli azzurrini piegano con un secco 3 a 1 la resistenza della Russia. Ottobre è il mese della ginnastica prima artistica e poi ritmica con l’Italia sempre più a volteggiare nella storia e del ciclismo su pista.
A Kitakyushu, nella terra del Sol Levante, Nicola Bartolini si laurea campione del mondo al corpo libero – il primo italiano di sempre in questa specialità – precedendo di appena 33 millesimi di punto il giapponese Kazuki Minami.
Storico anche l’argento al volteggio di Asia D’Amato: mai nessuna azzurra aveva vinto una medaglia iridata in questa specialità. Nella ginnastica artistica maschile Marco Lodadio si riconferma vicecampione del mondo agli anelli e, nello stesso attrezzo, Salvatore Maresca centra il bronzo.
Nella ginnastica ritmica l’Italia torna dal Giappone con cinque medaglie. Sofia Raffaeli, al debutto ai Mondiali senior, ha conquistato il bronzo nel cerchio diventando la prima individualista azzurra a salire sul podio in questa specialità.
Dopo il bronzo a cinque cerchi, le Farfalle azzurre vincono l’argento nel concorso generale. Per Alessia Maurelli, Martina Centofanti, Agnese Duranti, Martina Santandrea e Daniela Mogurean (riserva Laura Paris), l’argento anche a livello di squadra.
La ciliegina sulla torta è l’oro con i cerchi e le clavette. Le Farfalle allenate da Emanuela Maccarani salgono sul tetto del mondo precedendo Russia e Giappone. L’ultimo acuto delle Farfalle sempre nella giornata conclusiva della 38/a edizione è stata la medaglia d’argento alle 5 palle.
Alla rassegna iridata di ciclismo su pista a Roubaix la squadra italiana conquista ben dieci medaglie, quattro delle quali d’oro. Primo titolo mondiale in carriera per Elia Viviani: l’oro olimpico del 2016 nell’Omnium e alfiere a Tokyo 2020, si laurea campione nell’Eliminazione. Sul tetto del mondo anche l’Italia dell’inseguimento a squadre (Liam Bertazzo, Simone Consonni, Filippo Ganna, Jonathan Milan e Francesco Lamon), Letizia Paternoster nell’Eliminazione e Martina Fidanza nello Scratch.
Nel tennis Sinner vince l’Atp 250 di Anversa. L’azzurro, testa di serie numero 1 del torneo, in finale batte Diego Schwartzman e conquista il suo quinto titolo Atp, il quarto nella stessa stagione: il più giovane tennista italiano a essersi aggiudicato almeno cinque tornei Atp in carriera. Brilla e trionfa anche il football americano. Dopo 34 lunghi anni l’Italia domina la partita andata di scena a Malmoe e si aggiudica il terzo titolo della storia battendo 41 a 14 la Svezia.
Primi impegni anche per gli sport invernali. Gli acuti di inizio stagione, che vivrà nei Giochi olimpici invernali di Pechino (4-20 febbraio) l’appuntamento clou, arrivano dal ghiaccio, in particolare dallo short track. A confermarsi ‘Regina’ della pista corta è Arianna Fontana.
La ‘”freccia bionda’ della Valtellina, olimpionica sin da Torino 2006, in quest’avvio di stagione di Coppa si è imposta nei 500 metri nella tappa di Nagoya che ha visto un italiano tornare al successo dopo 14 anni, Yuri Confortola nei 1500.