AGI - Una star del basket e volto dei no-vax della Nba rischia di perdere una montagna di dollari.
E’ il destino di Kyrie Irving, 29 anni, stella dei Brooklyn Nets diventato in questi giorni il simbolo dei non vaccinati della Nba.
La guardia All-Star, che è anche vice presidente del sindacato giocatori, fa parte di quel cinque per cento di atleti che si rifiuta di immunizzarsi dal Covid.
Irving ha preso le distanze dal suo amico storico, LeBron James, che dopo mesi di silenzio ha annunciato di essersi vaccinato.
Le regole della Nba
La lega si è ben guardata dall’imporre l’obbligo vaccinale ma ha fissato una serie di regole che renderanno dura la vita agli atleti no vax: nelle 61 pagine del nuovo protocollo sanitario, sono previsti per i non vaccinati tamponi quotidiani, anche più volte al giorno, in base al programma di allenamento e riunioni tecniche.
I no-vax non potranno mangiare al chiuso con i compagni, dovranno stare a due metri di distanza dagli altri anche nelle sale per le terapie e occupare uno spazio distaccato negli spogliatoi, in aereo e in pullman durante i trasferimenti.
Nel caso di Irving, però, ci potrebbero essere conseguenze maggiori: poiché a New York è stato imposto l’obbligo di vaccino per partecipare a tutte le attività al chiuso, Irving non potrà giocare le partite in casa, nell’arena dei Brooklyn Nets.
In questo modo la star rischia di vedere compromessa la sua stagione, dovendo giocare solo metà partite, quelle in trasferte e neanche tutte: a San Francisco, casa dei Golden State Warriors, c’è lo stesso obbligo vaccinale.
Un danno per i Nets e per Irving
Se dal punto di vista tecnico l’assenza di Irving può presentare un problema per i Nets, deludenti nella scorsa stagione nonostante la presenza, oltre a Irving, delle star Kevin Durant e James Harden, per la guardia australiana c’è il rischio di pagare in modo salato la sua scelta: con metà partite da giocare, il suo stipendio potrebbe essere dimezzato. In questa stagione Irving dovrebbe guadagnare circa 34 milioni di dollari.
Continuare a rifiutare il vaccino equivarrebbe a perdere circa 400 mila dollari per ogni partita non giocata in casa. In tutto, 17 milioni. Il proprietario dei Nets, Joe Tsai, spera in un ripensamento del giocatore: “Lui sa quali sono le nostre ambizioni in questa stagione”.