AGI - L'inno nazionale, la deposizione simbolica di una corona di fuori e il pensiero a chi è rimasto senza soldi e che per questo non è riuscito a partecipare alla manifestazione dei gestori delle palestre e dei collaboratori sportivi che si sta svolgendo a Roma. Il motto della piazza è "riaprire subito", perché ad oggi protestano i manifestanti la serrata totale è stata inflitta solo alle palestre, mentre "bar, pizzerie, trasporti lavorano regolarmente e con molti meno controlli di quelli che potevamo fare noi".
Marco, istruttore e gestore di Box Casilina tinge un quadro fosco. "Dal 26 ottobre siamo chiusi e nella busta paga di dicembre ho trovato circa 20 euro al netto dell'IRPEF. Così non si può andare avanti, nel nuovo governo non c'è neppure un delegato allo Sport e il Coni non ha dato nessun supporto a questa manifestazione".
Un racconto che si ripete tra i partecipanti che oggi sono arrivati da tutta Italia per protestare e chiedere attenzione da parte delle istituzioni dopo un fermo prolungato che a detta di tanti, di fronte alla parziale riapertura di tutte le attività, vede le palestre penalizzate.
Sul palco si sono alternati gli interventi di gestori, associazioni ma anche politici che hanno portato il proprio sostegno al comparto, tra i quali il leghista William De Vecchis che è stato costretto ad abbandonare la piazza tra le contestazioni, Federico Mollicone di Fratelli d'Italia, Gianluigi Paragone del gruppo Misto che ha definito quella che stanno vivendo le palestre una "situazione paradossale".