H ai una barca a vela? E allora puoi partecipare. Si corre senza compensi e senza stazza. Barche divise secondo lunghezza al galleggiamento. Vince chi arriva primo in tempo reale. Ecco: la 'Barcolana' è tutta qua. Una festa, più che una competizione, immaginata nel 1969 da un piccolo gruppo di appassionati del porticciolo di Barcola che chiedono, quasi con il cappello in mano, alla Federazione Vela di poter fare una regata.
Viene concessa una data di fine stagione, la seconda domenica di ottobre. Prima sono di scena gli yacht nobili con stazza, vele d'avanguardia, rating. Il gruppo di amici fa il giro dei Circoli velici, insiste con gli inviti, prospetta anche premi sotto forma di bottiglie di vino. Alla fine rispondono all'appello in 51, in una domenica di sole con il vento che soffia leggero da sud-ovest, e che i pescatori di Trieste chiamano "garbin". E' nata una leggenda destinata a diventare nota in tutto il mondo.
Primi 'passi' di una leggenda
"Il Piccolo", nella cronaca sportiva del martedì, parla di un "eccezionale successo di partecipazione". Al traguardo arriva primo "Betelgeuse" del cap. Piero Napp, che ha imparato a tirar bordi alla Triestina della Vela, e che ha fatto da prodiere per anni al suo amico Giorgio Brezich, eterno abbonato al titolo italiano di Snipe.
Napp (che per l'occasione imbarca la moglie, Umberto Rizzi e Aldo Vidulich) non sa, quel giorno, di aver firmato con il suo Alpa 9 la prima pagina di una piccola grande storia della vela. Vince anche perché si è fatto prestare lo spinnaker di un terza classe, il "Samurai", che quasi tocca l'acqua, ma offre una spinta eccezionale e fuori dalle regole in altre regate. La passione per la regata di fine stagione non lo abbandonerà più, e non manca mai all'appuntamento. Non più con la sua barca a vela, ma con uno dei suoi rimorchiatori, il "Pegasus", che da decenni offre ospitalità alla Giuria. Ospitalità vera, non solo un imbarco, fatta di partecipazione e sorrisi, e di squisitezze confezionate dalle mani della signora Marisa. Piero Napp è l'unico, nella storia della Barcolana, a partecipare da sempre con natanti diversi facendo la regata, a modo suo, con un rimorchiatore.
La particolare formula che la contraddistingue la rende un evento unico nel panorama velico internazionale: su una singola linea di partenza infatti si ritrovano a gareggiare fianco a fianco velisti professionisti e semplici appassionati, su imbarcazioni di varie dimensioni che vengono suddivise in categorie a seconda della lunghezza fuori tutto.
Dove si gareggia
La regata si svolge su un percorso di circa 15 miglia a vertici fissi, un quadrilatero con linea di partenza fissata tra il Castello di Miramare e la sede della Società Velica di Barcola e Grignano e la linea di arrivo che, per la prima volta nel 2014, è stata collocata nel tratto di mare di fronte a Piazza Unità d'Italia. Il percorso nel corso degli anni ha subito diverse modifiche, e per molti anni ha avuto una boa collocata in acque slovene.
La lunga festa
L'organizzazione della Barcolana, come riporta la pagina Wikipedia della manifestazione, non si limita alla regata della domenica mattina, ma si è allargata fino a diventare una serie di eventi che coinvolgono il mare e la città per i dieci giorni precedenti. In particolare, negli ultimi anni si svolgono diverse regate ed esibizioni collaterali:
- Land Rover Extreme 40: catamarani del circuito Extreme Sailing Series
- Barcolana Young: gara riservata agli atleti dagli 8 ai 15 anni su imbarcazioni di classe Optimist
- Barcolana Classic: a cui partecipano imbarcazioni storiche
- Barcolana by Night: regata riservata alla classe UFO 28 che si svolge in notturna di fronte a Piazza Unità d'Italia
- Barcolana FUN: esibizione di kitesurf e windsurf nel bacino San Giusto, di fronte a Piazza Unità d'Italia
- Barcolana Nuota: gara di nuoto di fondo che si svolge davanti a Piazza Unità d'Italia
Com'è andata quest'anno
Quest'anno la più grande regata del mondo ha contato 2.668 iscritti ed è stata vinta dall'equipaggio dello Spirit of Portopiccolo, campione in carica e team locale della vela composto dai fratelli Gabriele e Furio Benussi, Lorenzo Bressani e Alberto Bolzan. Lo sfidante, CQS Tempus Fugit, vedeva a bordo un mix tra velisti locali, australiani, neozelandesi, tedeschi e inglesi, capitanati dallo skipper Ludde Ingvall.
Venerdì, per fare spazio al record di barche iscritte, gli organizzatori hanno ampliato la linea di partenza di 500 metri, facendola arrivare a due miglia di lunghezza.
La barca più grande mai arrivata in Barcolana è la Virella, con i suoi 118 piedi. Uno degli ultimi a iscriversi è stato Anemos di Vasco Vascotto, arrivato di gran fretta dagli Stati Uniti. 'Madrina' la nave scuola della Marina Militare, 'Amerigo Vespucci'
La polemica con la Lega
Persino sulla Barcolana si è riusciti a fare polemica politica. Il manifesto che la pubblicizzava era stato disegnato dall'artista Marina Abramovic: un bel colpo per una manifestazione amatoriale anche se con una partecipazione così vasta. Nel poster si vede la stessa Abramovic che regge una bandiera con scritto “We are all in the same boat”, traduzione del famoso proverbio “siamo tutti nella stessa barca”, un chiaro riferimento alla crisi dei migranti nel Mediterraneo.
L’opera, commissionata dalla società che organizza la Barcolana, la Svbg, e dal principale sponsor della regata, l’azienda triestina di caffè Illy, il cui presidente è Andrea Illy, fratello di Riccardo, ex sindaco di Trieste ed ex governatore della Regione Friuli Venezia Giulia con il centrosinistra, non è affatto piaciuta alla Lega e in particolare Il vicesindaco, il leghista Paolo Polidori, l'ha definito “orribile”, a ha avvertito che non sarebbe stata esposta in città arrivando a minacciare di togliere i finanziamenti all’evento, ricorda Tpi.