D ietro il duro botta e risposta tra il presidente del Napoli calcio, Aurelio De Laurentiis, e quello dell’As Roma, James Pallotta, c’è un motivo che va al di là della polemica estiva. Un passo indietro.
Il 17 agosto De Laurentiis ha detto alla Gazzetta dello sport:
“Ho sempre il dubbio che il vero proprietario della Roma sia anche quello del Liverpool, un uccellino me lo ha detto nell’orecchio qualche anno fa ma se così fosse queste due squadre non potrebbero nemmeno fare la Champions”.
Il motivo dietro l’accusa è il tentativo, fallito, da parte del Napoli di accaparrarsi Alisson (venduto poi dalla Roma al Liverpool per 75 milioni di euro). La prima reazione arriva da Mauro Baldissoni, direttore generale della Roma, intervistato da Roma Radio:
“De Laurentiis dice che glielo ha detto un uccellino, ma francamente non so chi, mi viene da pensare che forse frequenta gli uccellini sbagliati. Forse dovrebbe parlare con gli usignoli, che cinguettano melodie e non sciocchezze”.
Poco dopo ci pensa il presidente Pallotta a rincarare la dose: “Ma che si fuma De Laurentiis a Napoli? Se l’uccellino gli parlerà di nuovo scoprirà che noi possediamo anche Barcellona e Bayern”. La polemica è arrivata fino alla prima pagina del sito ufficiale del Liverpool.
Ma cosa può aver detto “l’uccellino” a De Laurentiis? Tutto ruota intorno ad un paio di nomi: David Ginsberg, che ha un ruolo sia nel nella Roma che nel Liverpool, e l’ex presidente della Roma Di Benedetto.
Chi possiede il Liverpool e chi possiede la Roma
Mette le cose in chiaro un articolo di Calcio e Finanza: Il Liverpool è una società controlla da una holding americana che fa capo a Fenway Sport Group (FSG), società americana che investe in un po’ di settore, tra cui la squadra di baseball Red Sox di Boston. “Il principale azionista è John W. Henry. Nessun altro investitore possiede partecipazioni superiori al 10%”. E tra questi c’è l’ex presidente della Roma Thomas Di Benedetto.
Ma c’è un altro punto di contatto, da un certo punto di vista più ‘pesante’ che è David Ginsberg. Che è vice presidente della Fenway Sport Group, direttore generale della Raptor, che è la società di investimento di Pallotta, società che possiede L’as Roma e la Stadio Tdv, la società che porterà a termine lo stadio di Tor di Valle.
Ginsberg però ha guidato, prima di lavorare con Pallotta, gli investimenti di FSG, la società che possiede il Liverpool, e in cui ha investito anche Di Benedetto. È stato lui stesso a ricoprire un ruolo chiave nell’acquisto del Liverpool e della società di baseball Red Sox di Boston. Nel 2010 lavora a tempo pieno per FSG e diventa vicepresidente del Liverpool.
Il ruolo di Ginsberg, quello di Di Benedetto
Nel 2016 però lascia tutti gli incarichi con i Reds e torna a lavorare con Pallotta. Gli incarichi, ma non gli asset, perché continua ad essere parere della società che fa capo al Liverpool, ma non ha alcun ruolo nell’organigramma della Roma.
Il ritorno alla corte di Pallotta avviene con l’incarico datogli dal presiedente della Roma di diventare amministratore unico della Stadio Tdv, la società costruita da Pallotta per procedere alla costruzione del nuovo stadio di proprietà della Roma.
Dopo un’analisi dell’assetto societario della Roma, conclude Calcio&FInanza:
Se Ginsberg, vicepresidente di Fenway Sports Group è il primo anello di congiunzione tra il presidente della Roma e il patron del Liverpool, John W. Henry, DiBendetto, che come riportato dal prospetto informativo, detiene il 20% dei diritti di voto dell’Investor Committee della società che controlla il club giallorosso, può essere considerato il secondo.
Forse un po’ poco per poter affermare che il vero proprietario della Roma sia anche quello del Liverpool.