A lina ha solo 15 anni, tra i suoi attori preferiti c’è Johnny Depp, ma non ha tempo per gli amici e per le folli serate del week-end. E nemmeno per i suoi genitori che vede due volte l’anno, a Natale e in estate. Le sue giornate sono scandite da allenamenti, lezioni di danza classica e compiti a casa per non restare indietro col programma scolastico di una classe che frequenta solo un giorno a settimana. Una vita di sacrifici, come quello di poter solo assaggiare i suoi piatti preferiti, ma ben ripagati: la quindicenne privata della sua adolescenza è Alina Zagitova, la zarina del pattinaggio artistico. E lei ne è grata: “Non ci vedo niente di male” nel sacrificare la vita allo sport. “A me la mia vita piace”, ha assicurato in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera. Alina è appena atterrata a Milano per prendere parte ai Mondiali e dove mercoledì tenterà l’impossibile: conquistare il suo terzo oro in due mesi dopo quello europeo e quello olimpico a Pyeongchang. Come ci riesce lo spiega lei stessa al Corriere.
Una giornata tipo
Da quando Alina ha lasciato Izevsk (capitale della Repubblica dell’Udmurtia, Russia centro occidentale) per trasferirsi a Mosca con la nonna, la gatta Iriska e i cincillà Dymka e Tatoshka, “ogni minuto della giornata è programmato in funzione del pattinaggio”: sveglia, allenamento sul ghiaccio, pranzo, lezioni di danza classica, palestra”. “La sera controllo i messaggi sul telefonino e svengo nel letto”. Il resto è occupato dai compiti: “La mia scuola si chiama Sambo 70. Funziona così: frequento la 9a classe un giorno alla settimana, per il resto faccio da sola. La mia materia preferita è algebra. Chimica e fisica non mi piacciono…".
Uno sport crudele
In un solo anno Alina è passata dal vincere il Mondiale Junior al podio olimpionico, un salto di qualità che la campionessa spiega così: “C’è stato un periodo in cui non ero affatto disciplinata, poi ho capito che fidarmi del coach è tutto. Mi alleno con Evgenia Medvedeva, argento ai Giochi, e con le giovani russe più forti, già capaci di fare salti quadrupli come i maschi. L’asticella è altissima”. Il pattinaggio artistico resta però uno degli sport più crudeli e in cui il peso conta al 100%. E chi non è abbastanza forte può andare incontro a problemi seri, come l’ex bambina prodigio Julia Lipnitskaia, oggi ritirata con problemi di anoressia. “Il peso sul ghiaccio conta perché con i chili extra salti meno e non riesci ad eseguire certi elementi del programma”, commenta Alina. “Sono alta 156 cm e mangio quasi tutto quello che mi piace. Mi mancano certi piatti della cucina tartara: il beliash, un pasticcio di carne, e il pirogi, con riso e frutta secca. La nonna li prepara nelle occasioni speciali ma io posso solo assaggiarli”. Ma per la campionessa non è andato sempre tutto liscio come l’olio: “L’estate scorsa sono cresciuta 5 cm e non è stato facile adattare la mia pattinata alla nuova altezza. Ma ora tutto è alle spalle”. E quell’oro che tiene “in un posto segretissimo” è testimone di tutti “gli infortuni, le malattie, le difficoltà”.
L’incontro con Putin
Tornata dalla Corea, la giovanissima regina del ghiaccio si è presa un’altra soddisfazione: fare una richiesta particolare a Putin. “Il presidente Vladimir Vladimirovich Putin ha ricevuto gli atleti reduci dalla Corea al Cremlino. Mi ha stretto la mano e mi ha detto: grazie, Alina. Ne ho approfittato per chiedergli una nuova pista perché un sacco di bambine vogliono diventare pattinatrici e ormai a Mosca siamo in troppe ad allenarci!”. Giovane ma determinata, Alina sa già cosa farà da grande: “Aprirò un ristorante giapponese a Mosca. Ma è presto per parlarne”.