R oma - Il Milan dice addio ai sogni di Champions e Sinisa Mihajlovic viene fermato un turno dal giudice sportivo della serie A Gianpaolo Tosel, che lo ha punito "per avere, al 27' del secondo tempo, uscendo dall'area tecnica e rivolgendosi ad un assistente, contestato platealmente una decisione arbitrale; per avere quindi, all'atto del consequenziale allontanamento, rivolto agli ufficiali di gara un'espressione insultante". Il tecnino serbo assicura poi di non essere distratto da voci e supposizioni sulla prossima stagione. "Sono concentrato sul Milan e sulla gara contro il Chievo. Domenica è una sconfitta che brucia, ma non dobbiamo dimenticarci quanto fatto di buono fino ad oggi. Dobbiamo riprenderci subito". Quindi precisa sul suo futuro: "E' giusto dire le cose come stanno. Io ci tengo a precisare che ieri non ho mai parlato con nessuno. Ho un contratto con il Milan e penso si stiano costruendo le basi per i futuri successi, di cui vorrei fortemente farne parte e raggiungerli con il Milan. Mi dispiace che basti una sconfitta negli ultimi due mesi per cambiare tutto e per tornare a parlare del mio futuro. Si passa da un estremo all'altro, ma io la squadra siamo concentrati sul Chievo Verona e sulla finale di Coppa Italia. Queste sono voci prive di fondamento".
In un'intervista esclusiva a Milan Channel, Sinisa Mihajlovic smentisce le voci che lo vorrebbero pronto a lasciare a giugno la panchina rossonera per un rapporto mai decollato con il presidente Silvio Berlusconi. "Dove si sta meglio che al Milan? - si chiede in maniera retorica l'allenatore serbo -. Poi ci possono essere problemi, ma questo succede dappertutto. Sono molto contento e non finiro' mai di ringraziare il presidente e Galliani per quest'opportunita' e per sedere sulla panchina del Milan. Vado avanti a testa alta, con convinzione ed orgoglio sul mio lavoro. Dispiace che basti una sconfitta in due mesi per riaprire certe questioni sul mio futuro. Sono abituato. Io in questo mondo ho solo due cose: le palle e la parola e le ho sempre mantenute entrambe". Mihajlovic, reduce dal ko con il Sassuolo che ha allontanato forse definitivamente le ambizioni di terzo posto, non si arrende: "Non mi interessa cosa dicono gli altri. Mancano dieci giornate e pensiamo gara dopo gara. Non sono abituato a guardare nel giardino altrui, bensì guardo il mio. Non sono state due notti facili, e ho dormito poco dopo Reggio Emilia, ma è normale. Qualche problema in avanti c'è, ma riusciremo a trovare una via d'uscita, abbiamo una settimana per preparare la gara con il Chievo. Un'idea c'è. Vediamo se la riusciamo a mettere in pratica". Mihajlovic chiude con un'amara considerazione: "Andiamo da un eccesso all'altro, ma questo è il calcio in Italia. Mihajlovic è prima un uomo e poi un allenatore. Si può discutere il secondo, ma non il primo". (AGI)