R oma - Francesco Totti regolarmente in campo oggi a Trigoria all'indomani dello "strappo" consumatosi ieri con il tecnico Luciano Spalletti che lo aveva escluso dal match contro il Palermo. Era stato lo stesso tecnico toscano ad annunciare che il capitano giallorosso si sarebbe presentato al primo allenamento della settimana che conduce alla sfida di sabato contro l'Empoli.
Lavoro di fisioterapia per De Rossi. Il giorno dopo la rottura, in casa Roma si cerca di ricucire il rapporto col giocatore-simbolo della squadra. Oggi Pallotta parlerà, mentre già ieri sera lo ha fatto Spalletti, raggiante dopo la vittoria della sua Roma col Palermo: "Con Francesco nessun litigio: qualche missile gli è partito e gli ho detto che per la distrazione che ha creato non era della partita e non poteva venire in panchina, poi è andato via". Sul caso Totti, che la società cerca di far rientrare in fretta, hanno parlato oggi anche due suoi ex compagni di squadra (nella Roma e in Nazionale) che danno diverse interpretazioni della querelle.
"E' sempre difficile cambiare posizione all'interno di un contesto come una società di calcio, soprattutto partendo da un punto molto alto, quando sei stato una bandiera e un top calciatore. Per diventare un top manager devi lavorare ancora di più e non è facile trovare un ruolo per chi ha dato tanto in campo, non è facile trovare un posto che non sia in campo per chi del campo ha fatto il suo palcoscenico". Così Damiano Tommasi, ex giocatore della Roma e oggi presidente dell'Aic, l'Assocalciatori, sul caso Totti. "Dopo le parole di Spalletti credo che quello che è emerso sia abbastanza chiaro - aggiunge -. Non so a cosa si riferisse Totti quando parlava di rispetto, di scelta, si sa che la situazione Roma-Totti non è normale ma speciale perchè riguarda Totti, una città come Roma e perché per progettare il futuro bisogna fare scelte che a volte sono quelle che non si vorrebbe fare". Tommasi spera che "ci si parli ancora di più, avendo le idee chiare, sono convinto che troveranno la strada giusta per portare avanti quella che sarà la Roma con Totti nel futuro".
Anche Roberto Donadoni, ex ala della nazionale e allenatore del Bologna, è certo che arriverà una soluzione di buon senso. "E' chiaro che ci sono delle cose che sono imprescindibili, ma con buon senso la società e Totti riusciranno a trovare una soluzione", dice Donadoni ai microfoni di 'Radio Anch'io Sport' su Radio1 sul caso Totti. "Sono situazioni delicate, si ha a che fare con una grande società, un grandissimo giocatore che rappresenta gli ultimi 20 anni di storia di questo club - sottolinea il tecnico del Bologna -. Sono valutazioni che solo una società seria, con grande equilibrio e grande responsabilità, deve cercare di fare con un atleta come Totti, che è atleta e personaggio e che deve avere una considerazione diversa da tutti gli altri". "è difficile accettare il declino - continua Donadoni - ma quando si arriva a 39 anni come Francesco, credo che si abbia un metro di valutazione rispetto a quando si aveva 25-26 anni e lui, con grande lucidità, deve fare le sue considerazioni e capire se ha ancora gli stimoli giusti e non solo quello. è abituato a essere grande protagonista e deve capire cosa ancora vuole da se stesso e cosa può dare, può fare qualsiasi cosa in tutte le direzioni, deve avere buon senso e lucidità per capire cosa sia meglio fare".
Donadoni ricorda poi la sua esperienza con Totti quando era ct azzurro: "ci fu la sua precisa scelta di non giocare in Nazionale, mi incontrai con lui in albergo e mi ribadì quel concetto, ero aperto a qualsiasi cosa ma ci siamo comportati con assoluta chiarezza". (AGI)